Candy cresce in Nord Europa con due nuove acquisizioni

Il gruppo fa shopping in Norvegia e Finlandia

Candy cresce in Nord Europa con due nuove acquisizioni

da Milano

Una nuova acquisizione all’estero, la quarta in due anni. Il gruppo Candy, dopo Cina, Russia e Turchia, ora si espande nel Nord Europa comprando i marchi e la rete commerciale di due aziende storiche, la finlandese Helkama (frigoriferi) e la controllata norvegese Grepa (apparecchi di cottura). L’operazione è «leggera»: «Non acquistiamo le fabbriche, ma quote di mercato - spiega Aldo Fumagalli, presidente del gruppo italiano -. Effettueremo le vendite con doppio marchio per trascinare il nostro brand Hoover sui mercati più ricchi d’Europa. Questo ci permetterà, a regime, di esportare la gamma completa dei nostri prodotti, fabbricati nei nostri siti tradizionali»
Quanto vale l’operazione?
«Ci porterà un fatturato aggiuntivo di 25 milioni di euro all’anno, e ci posizioneremo da subito con il 4% del mercato in tutta l’aerea, nella quale non è facile penetrare perchè è dominata da un colosso locale, Electrolux. Va notato che i consumatori dei Paesi nordici sostituiscono gli elettrodomestici ogni 5 anni, rispetto ai 10 anni degli italiani».
Le altre acquisizioni come stanno andando?
«Benissimo in Russia, dove il mercato cresce a ritmi del 30%. In Cina, dove abbiamo acquistato la terza fabbrica di lavatrici del Paese, che vende un milione di pezzi all’anno, siamo alla vigilia del lancio della marca Candy, che avverrà in novembre. Fabbricheremo 250mila lavatrici "occidentali" all’anno per i consumatori cinesi, che acquistano volentieri prodotti europei. In Cina i produttori vendono direttamente ai consumatori, con propri spazi commerciali. La forza vendita ha dimensioni non immaginabili altrove».
Poi c’è la Turchia.
«È stato un investimento importante, 36 milioni, perché l’azienda che abbiamo acquistato faceva già una consistente quantità di utili, confermati anche quest’anno, e ha stabilimenti modernissimi dove abbiamo già spostato delle linee italiane, contestualmente alla chiusura dello stabilimento di Erba, i cui lavoratori sono stati tutti riassorbiti qui a Brugherio».


Come vanno il mercato?
«Soffriamo per i prezzi delle materie prime, che ci erodono i margini. Ma chiuderemo il 2007 con ricavi per 1.160 milioni, più 10%, dovuto per metà a crescita diretta, per metà alle acquisizioni».

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