Cannavaro sfida i francesi e Cassano fa tremare l’Italia

Il capitano:«Gonfiamo il petto come sanno fare loro». Il barese ko per un colpo alla caviglia

Marcello Di Dio

nostro inviato a Firenze

Un nuovo allarme Cassano, prontamente rientrato ma forse mai esistito veramente. Nel pomeriggio in cui Roberto Donadoni rispolvera la gabbia di sacchiana memoria conservata negli spogliatoi di Coverciano («ma non la utilizzo come Sacchi che chiudeva tutti dentro...», scherza il ct azzurro), il barese ha concluso in anticipo l’allenamento. Dopo mezz’ora di addestramento tattico nel quale Cassano era schierato in un tridente con Marchionni e Gilardino – possibile soluzione per la Lituania -, l’attaccante del Real ha fatto un falso movimento sulla caviglia destra già dolorante. A far rientrare l’allarme è stato il dottor Ferretti, medico degli azzurri: «Contiamo di recuperarlo già per la partita di sabato. Il dolore si è già attenuato una volta che è uscito, la caviglia non si è gonfiata. Avrebbe potuto tornare in campo già subito, per precauzione lo abbiamo fermato». Cassano era stato sottoposto a ecografia, risonanza e radiografia al primo giorno di raduno dopo i problemi avuti a Madrid. E gli esami, ha spiegato Ferretti, hanno escluso problemi alle capsule dei legamenti. Alla fine dell’allenamento, tra l’altro, il giocatore camminava spedito sulle sue gambe. Segno che il recupero è possibile e l’impressione è che forse il barese abbia un po’ «accentuato» il problema.
Chi rischia invece seriamente di saltare tutte e due le partite dell’Italia è Ambrosini. Il centrocampista del Milan ha un problema agli adduttori della coscia destra. L’intenzione di Donadoni è quella di lasciare il giocatore a curarsi a Coverciano, evitandogli un inutile viaggio a Napoli. Poi al ritorno a Firenze dopo la partita con la Lituania, il ct deciderà se sostituirlo. In preallarme Gobbi, Morrone e Palombo.
Ieri intanto capitan Cannavaro ha raccontato che gli spagnoli, al suo arrivo a Madrid, gli hanno chiesto perché sorride sempre. «Ho detto loro che sono una persona fortunata, ho una bella famiglia, faccio il mestiere che ho sempre sognato, vengo da Napoli e ho vinto un Mondiale». Il gesto di esultanza del capitano della Nazionale è stata già utilizzato (sia pure velato graficamente) sul francobollo commemorativo del 9 luglio scorso. E ora comparirà anche su una moneta d’argento, disponibile dalla fine di settembre. Sono passati poco più di cinquanta giorni dal trionfo tedesco, ma per Cannavaro – che pure viene fermato e riconosciuto per strada come non era mai accaduto prima - e per altri azzurri, l’atmosfera della notte di Berlino sembra già svanita. «Qui da noi c’è una strana atmosfera, tra le polemiche di prima, durante e dopo il mondiale – sottolinea Cannavaro -. Sembra quasi che la vittoria sia stata dimenticata. Il calcio italiano sta vivendo un momento molto particolare, stanno cambiando tante cose, alcune società stanno pagando i loro errori. E poi l’incertezza sui calendari, il ritardo nel via al campionato...». Già, un campionato orfano di alcuni campioni (tra cui lo stesso Cannavaro, emigrato al Real) e con una squadra con il tricolore sulla maglia diversa da quella che vinse lo scudetto a maggio. «La decisione di assegnare il titolo all’Inter è della Federcalcio, e va bene. Ma per favore, se mi parlate di scudetto della lealtà e dell’onestà, lasciamo perdere altri discorsi... - dice Cannavaro -. Io in campo lo scorso anno ho battuto i nerazzurri due volte, sarò impopolare, ma i due scudetti tolti alla Juventus li sento miei perché li ho vinti giocando, credo che un accanimento nei confronti della Juve ci sia stato, e questo perché era squadra antipatica visto che vinceva tanto. Mi sembra però che tutti facessero certe cose. E se ora il titolo di squadra meno simpatica è passato ad un altro club non è colpa dell’Inter. Però se mi parlate di scudetto della lealtà, lasciamo perdere certi discorsi...».


Ieri a Coverciano prima visita dei vice commissari Figc Albertini e Gamberale. La Federcalcio sta organizzando una festa per il titolo mondiale il 7 ottobre a Roma, in occasione di Italia-Ucraina. La Coppa del Mondo, intanto, farà il giro di campo al San Paolo di Napoli.

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