Cronaca locale

la cantante

la cantante

«E’ un’iniziativa coraggiosa e nobile. Davvero». La cantante Malika Ayane (nella foto) si entusiasma all’idea che centomila famiglie milanesi possano ospitarne altrettante che provengono da tutto il mondo per l’incontro che ci sarà a fine maggio.
Un evento dal quale lei - di madre milanese e padre marocchino - si sarebbe lasciata anche coinvolgere. Non le sarebbe dispiaciuto insomma essere una di quelle famiglie milanesi che aprono la porta della loro casa a genitori e figli che arrivano dall’altra parte del mondo.
«In realtà non saprei dove metterli ma se avessi la possibilità eccome se lo farei». Ride mentre è intenta a preparare la merenda alle bambine, una sua le altre due del marito. Quel che si dice, appunto, una famiglia numerosa. Si capisce al volo che le parole «scambio» e «condivisione» per la giovane cantante sono pane quotidiano.
«Trovo che sia una cosa molto bella - aggiunge - e anche molto educativa. Soprattutto per i bambini, e anche di più per i ragazzi adolescenti che imparano a non restare chiusi in difesa delle proprie cose».
Al di là dell’aspetto religioso dell’evento per Malika Ayane l’esperienza di stare in una famiglia all’estero oppure - come in questo caso - ospitare una famiglia che arriva da lontano è un’occasione unica. Anche lei quando era più giovane ha fatto un’esperienza all’estero, in una famiglia appunto. Un’altra cosa, certo. Si tratta di un viaggio di studio, però l’importanza di condividere le cose, le stanze, gli oggetti, il cibo specie per i ragazzi «è un insegnamento importante». E diventa ancora più importante se fatto con la propria famiglia.
«Si conosce molto di più stando insieme con una famiglia. Io ad esempio quando sono stata in Irlanda da ragazzina ho preferito non andare in college ma ho vissuto con una famiglia. Ed è stata un’esperienza bellissima, di confronto... credo che oggi il materialismo stia lasciando sempre più spazio a una nuova era in cui si condivide di più.

E questa è una cosa davvero importante specie per i ragazzi che hanno bisogno di avere esempi come questi dove ci sia lo scambio e la condivisione».

Commenti