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«Canti male». E lei lo massacra a coltellate

GenovaUn gruppo nato da qualche mese tra i banchi di scuola. «Io so suonare la chitarra, tu porta la tastiera, cosa ne dici se chiamo quella mia amica che sa cantare così bene?». Era nato così, per gioco, l'idea di tirare su un complesso rock (il Cry soul) in un istituto superiore del Ponente di Genova. La decisione di mettersi d'accordo sui pezzi che avrebbero dovuto suonare, poi le prime prove in saletta e qualche screzio nato tra i cinque giovani che avevano deciso di improvvisarsi rocker. Nel loro repertorio la scelta di uno stile musicale hard rock o heavy metal, il cavallo di battaglia sarebbe stato Marilyn Manson uno dei cantanti metal più seguiti i cui testi inneggiano al diavolo e al satanismo, diventato una icona del genere già dagli anni ’90.
Un battibecco tra la cantante diciannovenne del gruppo e il tastierista, un giovane di sedici anni, rischia di costare la vita a quest'ultimo. Sì, perché la scelta di un brano da inserire tra quelli che avrebbero dovuto costituire il repertorio con il quale esibirsi in futuro nei locali genovesi, è stata la scintilla che ha scatenato una violenta lite tra i due.
Tutto è iniziato sabato pomeriggio con un bisticcio durante le prove. Quindi la giovane è rientrata a casa e in serata i due si sono ritrovati per uscire con gli amici. La litigata sarebbe ricominciata con la diciannovenne e il compagno di gruppo che si sarebbero presi in giro sulle qualità musicali l'uno dell'altro. Lui aveva cominciato a suonare da appena tre mesi, lei era una cantante «improvvisata». La discussione è quindi degenerata tanto che la ragazza ha estratto un coltello da cucina che si era portata da casa e ha trafitto il giovane almeno una ventina di colpi: prima al torace, poi alla schiena. Ad assistere al gesto brutale gli amici e alcuni passanti. Tra loro anche il fratello diciassettene della giovane che ha tentato di fermare la sorella rimanendo ferito alle mani senza riuscire a bloccarla.
Tutto è successo sabato notte in un vicolo appartato di via Chiaravagna, a Sestri Ponente. Una strettoia tra quattro palazzi e un muretto in pietra. Passandoci, a diverse ore dall’episodio la scena è ancora toccante. Una pozza di sangue tra il muro e l’asfalto e schizzi ovunque, sulle pareti dei palazzi, anche a distanza di metri. Il sedicenne, A.D., non ha mai perso conoscenza ed è stato soccorso dagli uomini della Croce Verde. Un intervento tempestivo che ha permesso ad A.D. di arrivare al pronto soccorso ancora vivo. Trasportato all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena ha subito diversi interventi per bloccare le tante emorragie. L’ultima operazione è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri a causa della rottura di un vaso ematico principale. Le ferite sarebbero concentrate sul tronco e sulla schiena e sono tutte gravi.
La ragazza, nel frattempo, era già finita in manette. Inizialmente ha tentato di giustificarsi sostenendo che il sedicenne si era lasciato andare ad un atto di autolesionismo. Spiegazione smentita dal suo stesso fratello.
La diciannovenne è stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio. A coordinare le indagini è il pubblico ministero della procura di Genova Francesco Cardona Albini. Secondo gli inquirenti all’origine della lite ci sarebbero solo motivi legati alla partecipazione al gruppo. Sul blog della vittima, si legge una conversazione con un altro componente della band, probabilmente il fratello della ragazza, che contesta gli atteggiamenti del sedicenne. «Il gruppo non lo stai tirando su tu, non ha neanche menzionato il nome di mia sorella come vocalist (...

) E se c’è qualcosa che non quadra durante le prove, faresti meglio a spiegare cosa secondo te non quadra perché l’ultima volta sei stato davvero sgarbato nei confronti di mia sorella».

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