Nautica

Cantiere di Montefalcone nasce il fly di 23 metri

Sarà presentato in anteprima a Cannes. Tra le soluzioni innovative, i pannelli fotovoltaici "annegati" nel top in carbonio

Cantiere di Montefalcone nasce il fly di 23 metri

Dopo lunga attesa, sono stati finalmente svelati i pri­mi disegni dell'MCY 76, l'im­barcazione del neonato can­tiere Monte Carlo Yachts che verrà presentata in antepri­ma mondiale al salone di Cannes 2010. Il marchio, a cui il gruppo francese Bénéte­au ha affidato lo sviluppo del­la gamma di lusso di flybrid­ge e hard top sopra i 60 piedi, è guidato da Carla Demaria ­una delle più stimate mana­ger italiane specializzate in nautica - e ha sede a Monfal­cone nel neonato polo nauti­co che coinvolge anche l'Uni­versità di Trieste. Una delle prime scelte della Demaria è stata quella di affidare il desi­gn della gamma al pluripre­miato studio Nuvolari & Le­nard. L'obiettivo è stato quel­lo di tenere uno stile italiano, senza però inseguire a tutti i costi linee filanti e sportive co­me fanno solitamente molti altri cantieri. Il risultato è un fly innovativo lungo 23 metri e largo 5,65, con un design ele­gante ma non estremo come dimostrano da un lato le parti­colari finestrature e dall'altro la poppa ispirata alle moder­ne navette. Colpiscono so­prattutto i grandi volumi a di­sposizione, ottenuti grazie a tecniche costruttive avanza­te: lo scafo ha il fasciame in sandwich, rinforzi longitudi­nali, un crash box e rinforzi in kevlar. Il layout interno è pro­posto in due versioni: una con tre cabine e una con quat­tro; in entrambi i casi l'arma­toriale, molto elegante e line­are, si trova a centro barca. Al­tra scelta azzeccata quella di avere sullo stesso livello - sul ponte principale - l'ampio e luminosissimo salone, il poz­zetto con tavolo e poltrone nonchè la timoneria interna così da creare un ambiente unico e molto vivibile. Pregia­ti, ovviamente, i materiali usati per il decòr degli inter­ni: teak con finiture in foglia d'argento, cuoio e tessuti na­turali utilizzati sulla prima unità, anche se all'armatore viene lasciata la totale libertà di scegliere stile e materiali. Per quanto riguarda le moto­rizzazioni, segnaliamo le due opzioni a scelta per l'armato­re: 2 Man V8 da 1.200 cavalli ciascuno con Pod della ZF, oppure due Man V12 da 1.400 cavalli con trasmissio­ne V-Drive. entrabi con il si­stema integrato ZF joystick per le manovre: 31 i nodi di velocità massima, 27 quelli in crociera. Non mancano so­luzioni tecniche innovative come i pannelli fotovoltaici 'annegati' nel top in carbo­nio che producono l'energia necessaria ad alimentare tut­ti i servizi di bordo.

Qualcosa di più del pizzico di ecologia che ormai si trova ovunque.

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