Caos pendolari: treni, è sempre più disastro. E la puntualità è "in ritardo"

La Regione porta in Parlamento un quadro desolante Le Fs non hanno mantenuto le promesse sugli orari

La rivoluzione «Freccia Rossa» ha peggiorato la qualità della vita dei pendolari. Gli orari dei treni sono cambiati a partire dal 14 dicembre in due terzi della Lombardia, modificando le tabelle di marcia di 700 treni su milleduecento. Una situazione che ha fatto aumentare le soppressione e diminuire la puntualità, con una tendenza al peggioramento che non accenna a invertirsi. Al contrario, gli indici di puntualità di gennaio sono peggiori rispetto a quelli di dicembre. Un servizio più scadente cui si è accompagnato l’aumento dei prezzi del biglietto, in alcuni casi con impennate fino al 60 per cento in più.
Non è rassicurante il quadro dipinto in commissione Trasporti del Senato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, che riassume le ragioni della crisi: «Questo scenario è una conseguenza dell’arrivo dell’Alta velocità sulla Milano Bologna e del fatto che sulla Milano Venezia abbiano incrementato le frequenze mentre il binario nuovo corre soltanto fino a Treviglio. E la commissione presieduta dal senatore Luigi Grillo si è dimostrata attenta alla problematica che la Lombardia, insieme ad altre Regioni, ha illustrato in parlamento».
Il malcontento dei viaggiatori si è scatenato per diverse ragioni. In molti casi, appunto, i treni sono più lenti, per lasciare la precedenza ai nuovi treni Alta velocità o Eurostar city. A parità di corse, secondo i dati illustrati da Cattaneo, «in alcune situazioni il cambiamento di orario ha costretto gli utenti a modificare significativamente le proprie abitudini». Per entrare nel dettaglio, molti treni regionali non arrivano più a Milano centrale. Diverse corse del mattino e della sera, alle quali gli utenti erano abituati da tempo, sono state soppresse o sostituite con autobus per ragioni industriali e di costo.
Oltre al danno, la beffa. L’arrivo dei treni ad alta velocità ha alimentato speranze, poi deluse, che hanno ulteriormente accresciuto l’insoddisfazione dei viaggiatori. Come spiega Cattaneo, «le nuove infrastrutture hanno determinato aspettative per i nuovi servizi, per i quali mancano le necessarie risorse». Le ragioni di insoddisfazione verso Trenitalia registrate dalla Regione non si esauriscono qui. Gli utenti lamentano la scarsa qualità del servizio in termini di puntualità, pulizia, qualità del materiale rotabile.
Nelle settimane scorse Trenitalia ha a sua volta accusato le Regioni di essere responsabili delle carenze del servizio, perché non metterebbero a disposizione sufficienti risorse. Una tesi contestata da Cattaneo: «In realtà, anche dove pagano di più come in Emilia Romagna, i servizi non sono migliorati. C’è certamente un problema di risorse, ma anche se dessimo a Trenitalia quel che chiede, non per questo i treni arriverebbero puntuali».


La Regione propone una soluzione simile a quella trovata con Cal, la società mista Anas Lombardia che si occupa di autostrade: «Cal ha avuto un effetto eccezionale di accelerazione delle autostrade. Adesso è allo studio una società che metta insieme Ferrovie Nord e Trenitalia, ma gestendole alla maniera lombarda».

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