«Capelli raccolti, un solo filo di perle e niente smalto» Il galateo dell'uniforme

Esiste un «galateo della divisa» che mette insieme quel giusto po' di vanità con la credibilità/professionalità data dal ruolo di cui si è ricoperte quando si è in servizio.

«Ogni divisa impone le sue regole da rispettare spiega Chiara Boni in quanto alla lunghezza della gonna e all'altezza dei tacchi. Suggerisco che i capelli siano legati, il trucco naturale e le unghie nude. A una donna che porta la divisa è concesso però ogni peccato di vanità quando non è in servizio: la femminilità è un istinto!».

In linea di massima, uno dei dictat principali è la discrezione: niente piercing o lunghe file di orecchini più o meno pendenti ai lobi delle orecchie, meglio portare i brillantini o le classiche intramontabili perle, e no ai tatuaggi in bella vista. Se non siamo Maori!

«Sì» alla cura del proprio beauty, in primis tenendo i capelli sempre puliti, raccolti o sciolti che siano, meglio lisci e senza shatush o disturbanti ombre di ricrescita sotto al cappello.

La ceretta non è un optional, ma un impegno mensile da rispettare, specialmente per quel che riguarda le parti più esposte, come i baffetti.

Non è severamente vietato indossare delle fragranze profumate, purché siano leggere, deodoranti a base analcolica e «acque» vanno benissimo. Gli odori sembrano cosa buffa, ma sono molto importanti, specialmente per chi fa un lavoro di contatto, basti pensare alle hostess, quindi spesso e volentieri è opportuno scegliere il menù in base alle circostanze: no aglio, cipolla, e naturalmente no alcol mentre si vola!

Infine, non bisogna trascurare l'aspetto caratteriale. «Gentilezza» è la parola chiave, oltre a «fermezza» nei casi in cui l'occasione lo richiede. «Non è più solo questione di galateo a quel punto dice lo scrittore ed esperto storico Carlo A.

Martigli perché la figura autoritaria che incute timore diventa affascinante e porta spontaneamente all'adesione delle regole, una specie di Sindrome di Stoccolma molto utile per ottenere seguito, specie quello maschile!».

SNas

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