da Madrid
Il nuovo parte dallantico. «Il pm ha richiesto una pena esagerata per quanto accaduto. Staremo comunque a vedere che cosa succederà». Fabio Capello si presenta come nuovo tecnico del Real Madrid del neo eletto presidente Ramon Calderon parlando del suo passato. «Ho ricordi piacevoli dei due anni a Torino. Ho lavorato bene con Giraudo, Moggi e Bettega». Il tecnico di Pieris tratteggia le ragioni che lhanno spinto a scegliere di tornare nella casa Blanca: «Soprattutto la voglia di confrontarmi con un altro progetto avvincente. Sono qui per far recuperare al club lo spirito vincente e lattaccamento alla maglia».
Capello il sergente inflessibile, il motivatore dal carattere dacciaio sbarca in uno spogliatoio come quello delle merengues, accusato negli ultimi anni di lassismo. «Non sono un tipo duro come molti mi dipingono, ma solo uno che crede nella disciplina. Facciamo un lavoro che ci impegna sul campo solo due ore al giorno e in quelle dobbiamo concentrarci al cento per cento». Un progetto chiaro che lallenatore sa già come mettere in pratica: «Parlando con i giocatori, lavorando ogni ora di ogni giorno. Non sarà facile ma sicuramente avremo dei leader in squadra che mi aiuteranno». Non ci sarà più Zidane, che ha deciso di smettere. Capello non gli chiederà nessuna retromarcia: «Questa è una decisione sua, e molto personale. Anche se ho la sensazione che lui voglia lasciare in bellezza proprio come fece a suo tempo Platini».
Il leader potrebbe essere Raul, il capitano. Reduce, però, da un mondiale in chiaroscuro e da una stagione tribolata: «Non è a fine carriera - chiarisce Capello - lo conosco da quando allenavo il Real e sarà il nostro Maldini: un giocatore che serva desempio per tutti gli altri». Poi i problemi legati ai senatori: Beckham, Roberto Carlos e Ronaldo. Lallenatore mette le mani avanti: «Sono tutti giocatori molto importanti per le loro nazionali dove esaltano le loro doti, parlerò con ognuno di loro, poi vedremo». Lo spirito sarà importante, Capello è categorico: «Parlerò con i giocatori quanto prima, sicuramente alla ripresa della preparazione. Dovranno essere soprattutto atleti e umili: unumiltà che io pretendo da tutti, giocatori e tecnici, perché solo con questa dote si riusciranno a raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo».
Per chi non si adegua, il foglio di via. E a Madrid cè aria di arrivi di lusso. Calderon ha già dato carta bianca a Capello anche se lui glissa: «Sembra che tutti vogliano giocare qui, ma non possiamo prendere tutti quelli che ci interessano». Nella lista della spesa Cristiano Ronaldo («ha indubbie capacità»). Poi gli italiani: Vieira, Zambrotta, Emerson, Cannavaro, Kakà («Per intavolare trattative dovremo attendere le sentenze esecutive»). Più le stelle Fabregas e Robben: «Agli acquisti penserà Mijatovic, coordinandosi con il presidente e me». Nessun dubbio sui reparti da rinforzare: «In attacco il Real non ha problemi, in difesa e a centrocampo qualcosa può essere migliorato. Dobbiamo raggiungere un equilibrio migliore».
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