Capital Money, i professionisti del credito

I mediatori del credito rinserrano le fila e si riorganizzano, guardando oltre la congiuntura. È così per Capital Money, tra le società di riferimento nel panorama nazionale, forte di una rete di oltre cento punti vendita specializzati innanzitutto nel finanziamento per l’acquisto e la ristrutturazione di immobili.
Dice il presidente Sergio Merisio: «Da un lato abbiamo provveduto a una robusta razionalizzazione della struttura, che oggi conta su tre divisioni dedicate alle attività su mutui, finanziamenti alle imprese e credito al consumo con le forme tecniche del prestito personale e della cessione del quinto dello stipendio; dall’altro stiamo rafforzando la presenza sul territorio con una nuova formula di affiliazione, un franchising dai costi ridottissimi».
Archiviato il 2007 con un erogato pari a 460 milioni di euro, la società prevede di chiudere quest’anno, segnato da una crisi creditizia e di fiducia mai così seria, a quota 280 milioni. «Nel corso del 2009 contiamo di riuscire a tenere le posizioni, aggiungendo alla cifra almeno altri 60 milioni derivanti dalle attività di credito personale e di cessione del quinto. Nel frattempo, il piano di affiliazione sarà andato a regime, permettendoci di reclutare almeno un centinaio di nuovi professionisti», ai quali Capital Money propone di costituire una generazione «light» di consulenti del credito.
«Per evitare costi di struttura - riprende Merisio - la formula prevede che i neo affiliati possano operare direttamente col proprio pc via Internet e, ogniqualvolta si renda necessario, appoggiarsi ai nostri punti vendita sia per accogliere i clienti che per svolgere le attività di back office. Ciò consente l’affiliazione con un investimento minimo e garantisce, insieme all’appartenenza a una rete primaria, buoni riconoscimenti provvigionali».
Autonomia operativa, dunque, abbinata alle prerogative di un’organizzazione consolidata e all’immagine di un marchio noto. «Poiché i professionisti del credito vantano di norma aree di specializzazione ben definite, è previsto che ciascun affiliato sia seguito da un tutor nel punto vendita più vicino. Così facendo, può occuparsi dei vari prodotti che compongono la nostra offerta, sempre pienamente supportato dal back office che lo accompagna nell’istruire le pratiche, determinandone la consistenza e avviando il relativo iter di approvazione». In un mercato dove agiscono oltre 130mila mediatori creditizi e che ha ancora un importante potenziale economico da esprimere, la crisi sembra avere accelerato la necessità di una selezione puntuale. «Il disegno di legge elaborato dal viceministro Roberto Pinza nella passata legislatura - afferma Merisio - è un ottimo punto di partenza.

Che si sostanzia nell’elevare i requisiti e valutare le professionalità di quanti sono destinati al ruolo di consulenti, capaci di indirizzare la clientela nella migliore scelta dei prodotti più adatti ed economicamente convenienti».

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