Capitalia vola, analisti scettici sull’Opa

da Milano

Da Bipiemme a Capitalia: Piazza Affari sposta le armate del risiko bancario e spinge al rialzo il gruppo creditizio guidato da Cesare Geronzi e Matteo Arpe. Tra voci di scalata e motivi più tecnici nella seconda parte della seduta il titolo ha così accelerato fino a un picco del 3,6% per poi chiudere in rialzo del 2,88% a 7,1 euro. A favorire l’impennata avrebbe contribuito un ordine di acquisto impartito da un fondo hedge americano per 10 milioni di titoli. Questa ricostruzione sembra trovare un indizio nell’elevato numero di azioni Capitalia passato di mano ieri: 1,4% del capitale, il doppio rispetto alla media dell’ultimo mese.
Alcuni operatori hanno invece preferito rilanciare l’indiscrezione di una scalata da parte di Unicredit (7,5 euro il prezzo ipotizzato). Opa ritenuta però improbabile da altri analisti secondo cui tutto si ridurrebbe ai «soliti rumors del venerdì pomeriggio». A giudizio di un’altra sim milanese dietro al balzo di Capitalia ci sono invece ragioni tecniche: il titolo ha accelerato dopo il superamento della soglia psicologica di 7 euro.
Unicredit e Capitalia non commentano ma alcuni osservatori hanno fatto notare come un’offerta sul gruppo romano dovrebbe incorporare un premio elevato per avere possibilità di successo. In sostanza Piazza Affari continua a rielaborare l’invito ad accelerare il consolidamento del settore espresso dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi e va alla ricerca di nuove aggregazioni dopo Intesa-Sanpaolo e Bpi-Popolare Verona.


Qualche dettaglio sulla stategie di Capitalia potrebbe emergere venerdì 10 novembre in occasione della presentazione della relazione trimestrale. Intanto in serata la controllata Mcc ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre con un utile netto in crescita del 15% a 44,7 milioni.

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