CAPPELLO PER GIACCONE

CAPPELLO PER GIACCONE

Oggi - come sempre, mi verrebbe da dire - Giornale ricchissimo. L’edizione di Genova e della Liguria vi offre quello che sugli altri giornali, forse troppo impegnati a proporre inchieste mensili sugli scambi di coppia, continuate a non leggere: la straordinaria vittoria di Paola Setti che, praticamente sola, è riuscita a stoppare, almeno per il momento, l’acquisto della casa di Pertini che non era la vera casa di Pertini. La tenacia, la caparbia e l’insistenza ai limiti della petulanza con cui la nostra Setti ha scavato in questa vicenda, farebbe quasi pensare che debba sposarsi e che voglia acquistare lei la finta casa di Pertini a Stella a prezzo ribassato. Ma, per il momento, non abbiamo ancora ricevuto partecipazioni in redazione e, quindi, niente nozze. L’unico amore dimostrato da Paola in tutta questa vicenda è quello per la verità storica e per la regolarità dei bilanci regionali.
Poi ci sono Diego Pistacchi e Roberta Bottino che stanno documentando, ieri e oggi, come il centrosinistra stia cavalcando i disservizi dei treni (che, per carità, ci sono) a fini elettorali. Indignarsi per tutto, anche per le biglietterie delle piccole stazioni chiuse per un’ora e un quarto, come ha fatto ieri il più diffuso quotidiano ligure, non serve a nessuno. Soprattutto, secondo noi, non aiuta le denunce sui disservizi veri.
O, ancora, la battaglia sulla via per Fabrizio Quattrocchi. Il Comune continua a tacere, noi continuiamo a insistere e lo faremo anche domani. Intanto, dai e dai, la Provincia si è portata avanti e ha messo all’ordine del giorno la discussione. Nella Genova di Pericu, il fatto che esista anche la Genova di Repetto è già una vittoria.
E poi, oggi, vi proponiamo un’intera pagina sul tema delle cooperative. Pagina non certo morbida o benevola e fatta in gran parte di temi sentiti da tutti: dal costo dei sofficini Findus a quello del purè in polvere. Ne ho parlato anche ieri in televisione a Telecittà.

Come peraltro mi accade sempre con gli amici di Primocanale, ho trovato un’oasi di libertà d’espressione e ho potuto attaccare gli errori delle coop e svariare in lungo e in largo nelle praterie del caso Consorte, nonostante mi confrontassi con i capi del mondo cooperativo genovese. E nonostante fossi ospite di una tivù di cui le Coop rosse, Coopsette per la precisione, sono proprietarie. Quindi, permettetemi: per il direttore Giaccone, tanto di cappello.

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