da Roma
«Non mi aspetto ripercussioni per la mia nomina. Antonello Perricone non avrebbe fatto cose molto diverse da me, e peraltro sottolineo che lui è un grande professionista, persona corretta e amico personale». A Cannes, in occasione della sua prima uscita pubblica da nuovo direttore generale della Rai, incarico che torna a ricoprire dopo quattro anni, Claudio Cappon torna sulla sua nomina, decisa allunanimità dal Cda di viale Mazzini a dispetto dellorientamento del governo che avrebbe preferito lamministratore delegato de La Stampa Perricone. Ed esclude strascichi. «Non sono ignaro che la tv, e quindi la Rai, siano elementi talmente rilevanti nel panorama della società e del costume che la politica ne faccia oggetto di attenzione e talvolta di dialettica», ammette. «Ma non vuol dire - aggiunge - che sul piano personale io mi senta coinvolto dalla vicenda, i temi in gioco vanno al di là di Cappon o Perricone». Insomma, secondo il dg, «sta a noi mantenere un profilo equilibrato e aziendale» perché la Rai «può essere una grande opportunità per il Paese». E sulle sue preferenze tv non fa mistero: «Sono un abbonato Sky, non ho il digitale terrestre e in cucina guardo la Rai».
Il neodirettore generale, poi, smentisce che la sua nomina sia già legata a un nuovo organigramma di viale Mazzini, in particolare per quanto riguarda i direttori di rete e di testata. «In questi giorni ho parlato solo con il presidente Petruccioli, con alcuni consiglieri e con Enrico Micheli (attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr) a cui mi lega unantica collaborazione», spiega parlando a margine della presentazione dei palinsesti autunnali della Rai. «Quindi - aggiunge per fugare ogni equivoco - non so niente di direttori di rete e di testata». Possibilista, invece, sulla nomina di un vice-dg: «Devo prendere conoscenza dellazienda, vedremo...».
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