(...) hanno chiesto alla Regione un intervento drastico per mettere fine a quello che definiscono «una minaccia per lhabitat naturale e le specie animali, arrecando anche notevoli danni con la distruzione delle coltivazioni e dei muretti a secco». E la Regione ha scelto proprio il progetto di deportazione delle caprette come primo da finanziare nellambito delle graduatoria di Rete Natura 2000. Gli animali saranno catturati e messi in recinti sulla sommità dellisola in attesa che aziende agricole le richiedano per la produzione di latte e di carne. In seguito verrà realizzato un percorso turistico botanico. Ma a questo punto, mentre si avvicina loperazione piazza pulita arrivano anche le rimostranze di quanti, frequentatori di anni dellisoletta, pensano che le caprette non abbiano poi così tante colpe da essere messe letteralmente sulla graticola.
Qualche settimana fa sul quotidiano La Nazione Roberto Salvatori si chiedeva se sia corretto attribuire i problemi dellisola esclusivamente alla capre «che non demoliscono i muretti a secco non essendo ruspe» e che «È interesse della collettività e non solo dei già privilegiati, davvero garantire la tutela e il pieno rispetto dei valori naturali ivi presenti. Capre comprese, dunque».
Daltra parte nel mare magnum di Internet sono molti i commenti lasciati dagli amanti dellisola che ricordano per esempio come sia un elemento di attrazione turistica arrivare in barca fino alla pozza di acqua dolce dove le caprette si ritrovano a bere.
«Io frequento la Palmaria da 40 anni - dice Nicoletta Rimola - in tutte le stagioni e non ho mai visto una sola capra andare sulla spiaggia. Le capre vivono sul versante verso il mare aperto, il più impervio, dive non ci sono case e solo raramente è possibile scorgerne qualcuna percorrendo il sentiero.
Caprette della Palmaria destinate al macello
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