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Cara Juve, adesso Del Piero dove lo metti?

Qui c’è il rischio di far ribollire il cuore tenero dei romantici juventini. E, allora, caro Ferrara, altro che panchina rovente. L’osservazione è intrigante. Quel Del Piero in tribuna alla prima di campionato? Un segno del destino? Finalmente la faccia nuova della Juve? Un presagio per il futuro? Solo un innocente mal di schiena? A chiunque chiediate, vi risponderà: figuriamoci! Come si fa a giocare senza il capitano? La fede, in questo caso, è davvero incrollabile. E va rispettata. Ma se Del Piero è il padroncino eterno, Diego rischia di essere il nuovo messia. Sì, d’accordo Sivori e Platini, Zidane e Baggio erano un’altra cosa. Ma piuttosto che credere nel Del Piero, buono per 10-12 partite (vedi l’anno passato), meglio fidarsi di questo soft drink calcistico, pieno di sapori. Diego che si chiama Ribas da Cunha riporta a qualcosa d’antico. C’è stato un altro Cunha, ma questo faceva Sidney Cunha, in arte Cinesinho, giusto per quegli occhietti... Nato 50 anni prima di Diego (1985), ha segnato epoca e storia di certa Juve: l’uomo che guidò la squadra allo scudetto 1967, giocatore raffinato, bel palleggiatore, fisicamente appena più basso di Diego, uno che mandava gli attaccanti in gol. Ecco, se storia e precedenti significano qualcosa il capitano può guarir dal mal di schiena. In tribuna.
Fatta l’ipotesi, c’è da immaginare il mugolio da stadio. Ma perché mai Del Piero non dovrebbe giocare al posto di Iaquinta o Amauri, essendo Diego spalla ideale di chiunque? Chiunque, forse no. Per esempio, Iaquinta ha mostrato di capire alla perfezione il suo modo di giocare e viceversa. Diego potrebbe essere, per lui, quel che Cassano è per Pazzini. Quando mai Del Piero si è dimostrato così altruista? No, cerca i gol per sé e per la squadra. E quando non li trova, rischia di essere il solito padroncino ingombrante a cui qualcuno vorrebbe dire: fatti più in là. Oggi Alex parte seconda punta, Trezeguet addirittura quarta. Ferrara che è suo amico, ma pure un napoletano non proprio fesso, ha cercato di aggirare l’ostacolo, provando il capitano in posizione più defilata: per garantirsi un attacco più fisico. Volete mettere Iaquinta e Amauri (o Trezeguet) ispirati da Diego? Alt(r)o potenziale.
Diego e Del Piero sono una banda bassotti. E non si sa quanto letale. Ma se Ferrara saprà rispondere alla domanda che ogni allenatore si è posto negli ultimi dieci anni: Del Piero dove lo metto, che oggi fa rima pure con il vecchietto dove lo metto? La Juve avrà davvero voltato pagina. E chissà che Diego da Cunha non sia l’erede di Sidney Cunha... Anche per il destino.
PS: Del Piero ha annunciato che a Roma ci sarà. Caro Ferrara, finita la festa.

Non hai gabbato lo santo.

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