Carabinieri e malviventi la giustizia a rovescio

Un paio di sere fa una pattuglia di Carabinieri è stata chiamata a intervenire a Sassuolo in via Adda dove un marocchino ubriaco stava spaccando vetrine. L’uomo ha minacciato con una bottiglia rotta un militare, che è riuscito ad ammanettarlo, poi con il collega ha rifilato pugni e calci al marocchino che stava ancora dando in escandescenze. La scena è stata ripresa da altri extracomunitari. Risultato? I Carabinieri sono stati denunciati e trasferiti, il clandestino condannato a 6 mesi di carcere. Ogni giorno i Carabinieri sono aggrediti, minacciati, insultati, picchiati o anche uccisi da delinquenti stranieri. Quando arrestano qualcuno, il giorno dopo lo rivedono libero come prima. Via Adda a Sassuolo, poi, è diventata un campo di battaglia. Non è possibile che le forze dell-ordine debbano sempre subire e non possano mai reagire. ' inammissibile che i criminali passino per vittime, e le vittime per criminali.

Se stavolta i Carabinieri hanno esagerato che gli diano una censura, ma no al trasferimento, no a indagini punitive! Con che stato d’animo i loro colleghi usciranno di pattuglia d’ora in avanti? Il segnale mandato dal Comando Generale è che i Carabinieri non possono mai toccare i delinquenti, neanche se sono circondati, neanche se aggrediti.

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