Carboni : «Al Real non c’è l’ambiente adatto per lui»

Valencia. «Ma siete sicuri che il Real Madrid faccia per lui? Perché per uno come Antonio non si tratta solo di giocare al pallone e guadagnare. Cassano stesso, secondo me, cerca un ambiente che lo metta in riga, cerca un polso saldo che lo guidi non solo sul campo. E l'ambiente del Real, invece, non mi sembra così saldo. Insomma ricordatevi di Capello». La sa lunga Amedeo Carboni, ex terzino giallorosso emigrato in Spagna nel 1997, 9 anni prima quindi del talento barese. Carboni conosce bene l'aria che tira nel calcio spagnolo, è il veterano della Liga e sulla vicenda Cassano-Real va decisamente controcorrente. Spagna sì, galactico un po’ meno: «Troverà un ambiente con tante stelle, in cui è evidente che molti pensano ai fatti loro - insiste -, mentre per la sua maturazione, anche calcistica, avrebbe avuto bisogno di una squadra dove sarebbe dovuto entrare in punta di piedi: come dire? Un po’ di sano “nonnismo”, un gruppo con uno spirito più operaio». Ma Amedeo Carboni soprattutto conosce bene e personalmente Totò Cassano, la Roma e Roma. Questo viaggio lo ha già percorso e conosce tutte le sfumature: «Totò arriva in una squadra in piena crisi, in uno spogliatoio non certo granitico - continua il terzino sinistro del Valencia, oggi quarantenne -. In privato Antonio è un bravissimo ragazzo, con un carattere popolare. Qui, in questo calcio, troverà molta più libertà, tattica e di parola, qui sarà più libero in tutti i sensi. Ma Real o non Real, io non mi dimentico che Cassano viene da Bari Vecchia, ed io a Bari ci ho giocato e so cosa vuole dire. Certi comportamenti di Totò non trovano una risposta se non si va nella sua storia profonda. Io so cosa è Bari Vecchia...».
Carboni non discute la scelta tecnica fatta dall'ormai ex romanista di arrivare in un campionato come quello iberico: «Qui se fai un tunnel e sbagli la gente ti applaude, non ti fischia come a Roma, che oggettivamente è un ambiente più difficile. In Spagna i tifosi sono fatti per amare uno come Cassano - spiega -. Le mie perplessità sono altre e sono legate alla società merengue. Lui ha un carattere difficile, che respinge coloro per i quali non ha ammirazione e stima, e carisma. Quindi ecco il suo rapporto con Capello.

Lui si porta dietro mancanze profonde: a Madrid troverà quello che gli serve? Di sicuro si ritroverà personalmente più libero, con meno pressioni. In campo potrà giocare ovunque, ma quella è una squadra in profonda crisi...».

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