Loratorio della Crocetta è ormai famoso, non solo perché è uno dei pochissimi del centro storico ma anche perché è stato chiuso per disturbo alla quiete pubblica. In pratica, a causa degli schiamazzi dei bambini che giocano. Il Comune, dopo le polemiche, ha fatto un rapido, parziale dietrofront e deciso una sospensiva: per il momento si può giocare ma non fare attività sportiva. E ieri, nel contestato oratorio di Santa Maria al Paradiso è arrivato larcivescovo, Dionigi Tettamanzi.
Il cardinal Tettamanzi si è messo dalla parte dei ragazzi: «È un luogo piccolo ma bello. Ed è importante e necessario». Poi ha chiesto scherzoso: «Se non è un luogo di gioia, che oratorio è il vostro?». In effetti è difficile immaginare un oratorio in cui è vietata lattività sportiva. In più, i bambini sono spaventati allidea che arrivino di nuovo i tecnici dellArpa armati di fonometro, il congegno che misura i decibel e decide se il rumore è fuori legge.
La diocesi è subito scesa in campo per difendere loratorio, quando è arrivata lordinanza di chiusura. Così la parrocchia ha presentato un ricorso che è stato temporaneamente accolto, consentendo alloratorio di aprire, sia pure con limitazioni. La polemica andava avanti già da un anno: le proteste dei vicini sono poi diventate denunce, fino allintervento dei tecnici di Palazzo Marino e al divieto di gioco. La spada di Damocle di una nuova chiusura delloratorio incombe e preoccupa anche i genitori, che lasciandoli in oratorio spesso possono andare al lavoro tranquilli.
La sospensione del Comune non è ancora una decisione definitiva e, soprattutto, non è ancora stata trovata una soluzione per lattività sportiva, che resta vietata. Non è un buon segnale neppure per gli altri oratori e più in generale per i luoghi allaperto in cui si pratica sport: se una simile ordinanza venisse applicata ovunque, giocare vicino alle case diventerebbe impossibile.
Don Claudio Nora, responsabile della comunità pastorale dei Santi Apostoli, di cui fa parte Santa Maria al Paradiso, cerca una mediazione: «Bisogna contemperare le esigenze degli abitanti e dei ragazzi, che abitano anche loro in centro... Lavoriamo nella direzione di trovare una proposta che soddisfi tutti».
Nei dintorni della parrocchia cè anche un ospedale, ma nessuna lamentela è arrivata da lì, spiega don Claudio. A protestare sono invece gli abitanti di corso di Porta Vigentina. Le loro finestre si affacciano sul campo da calcetto e i vicini non gradiscono i rumori del gioco e le grida di giubilo dei gol.
Una visita del cardinale non capita tutti i giorni e i novanta ragazzi si sono messi in ascolto di don Dionigi, che ha voluto fare tappa proprio qui, nelloratorio della polemica, prima di procedere verso gli altri due appuntamenti del suo giro di saluti negli oratori della diocesi: Trezzo dAdda e Capizzone. Ai ragazzi ha raccontato che anche lui da giovane giocava a pallone, in oratorio e poi anche in seminario, quando studiava per diventare prete. Scherza: «Facevo il portiere, per non correre troppo...».
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