I romeni scelgono Guidonia e Ladispoli e principalmente lavorano nei cantieri edili. La Fillea Cgil di Roma e del Lazio fotografa la realtà degli stranieri che vivono nella capitale, realizzando una ricerca dal titolo «dove abitano a Roma e Provincia gli edili immigrati».
I dati rivelano che sono 56.895 le unità impiegate nelledilizia, 11.614 in più rispetto al 2006 e di questi solo 31.749 sono italiani. La parte del leone spetta ai romeni con 17.475 addetti, seguiti dai polacchi, dagli albanesi, dai cittadini dellex Urss, della Bulgaria e dallex Jugoslavia. Tra gli altri Paesi superano le dieci unità soltanto Francia, Algeria, Svizzera, Pakistan, Capo Verde, Argentina, Etiopia, Brasile, Belgio, Canada, Nigeria, Filippine, Colombia, Venezuela, Gran Bretagna, Sri Lanka, Turchia, Portogallo e Libia.
«I lavoratori edili provenienti dalla Romania sono una grande risorsa per il nostro settore - sottolinea il segretario generale Sandro Grugnetti - senza di loro il comparto subirebbe un crollo inarrestabile. Per garantire condizioni di parità a questi lavoratori sul piano dei diritti e della tutela, abbiamo aperto rapporti di partenariato con il sindacato romeno, creando anche una sede di corrispondenza a Bucarest. Nel nostro sindacato riceviamo centinaia e centinaia di denunce da parte di queste persone, che accusano di sfruttamento i datori di lavoro, che li pagano con salari bassi e senza registrarli alla Cassa Edile».
Dal 1° gennaio 2007 è raddoppiato il numero dei romeni che lavora nella capitale, passando da 8.933 a 17.475, ma almeno 20mila sarebbero occupati in nero. La paga, spesso, è bassissima e non raggiunge neanche i 5 euro lora. «Questi invisibili - spiega il sindacato - vivono ai margini della società, sotto i ponti, dentro le baracche. Se venissero regolarizzati avrebbero la possibilità di trovarsi una dimora e non rischierebbero lespulsione, prevista da decreto del Governo per la sicurezza». A Guidonia vive la comunità romena con il maggior numero di edili, che però non disdegnano Tivoli, Fonte Nuova, Pomezia, Cerveteri, Civitavecchia, Fiumicino e Velletri. Seconda in classifica è però Ladispoli.
Gli stranieri che hanno preso la residenza a Roma, invece, sono tredicimila e la maglia rosa delle presenze spetta allVIII Municipio, dove dopo i romeni vengono per numero albanesi e polacchi. Forte presenza anche nel XIX municipio, seguito dal XX. Quelli meno popolati dagli edili immigrati sono il III, il IX e il XVII. Nel I, II e III Municipio, invece, ovvero nel centro ci sono più operai immigrati che italiani. I primi, infatti, sono disposti anche a vivere in otto o nove, dividendo un costo dellaffitto, che solo così diventa sopportabile.
«Per il settore delle costruzioni - spiega la Fillea Cgil - il 2007 è stato un anno di crescita. Sono attualmente 10.163 le imprese e di queste circa mille sono straniere. Una parte consistente è realizzata da romeni, che utilizzano manodopera proveniente dalla stessa Romania».
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