Il centro storico patrimonio dellumanità? «No, grazie». Chi vive nel cuore della storia genovese, sa che per fregiarsi di titoli così importanti bisognerebbe meritarlo. Insomma, non bastano i monumenti antichi, servono anche la pulizia, lordine, insomma, serve civiltà. Ne è convinto Antonio Olivieri, residente che insieme ad altri sta conducendo una battaglia per il miglioramento delle condizioni di vivibilità della zona. «Fino ad ora senza risposte da parte dellamministrazione», dice sconsolato. Così in un impeto di orgoglio ha rintracciato un indirizzo della segreteria dellUnesco e ha scritto poche, durissime parole: «Io abito poi davanti al patrimonio dell'umanità che porta il nome di Palazzo San Giorgio.... stupendo ! Ma, qualcosa non va, ed è con immenso dolore che devo mettervi al corrente che la classe politica della mia città non la pensa come voi. Il degrado, la sporcizia, l'anarchia, l'occupazione del suolo pubblico, le feste abusive che vengono organizzate da esercenti abusivi qui la fanno da padrone, con la benedizione diversa ma non meno importante di tutta la classe dirigente di questa città».
Continua Oliveiri: «Mi sono rivolto anche alla direzione di palazzo San Giorgio la quale non mi ha dato speranze su un cambio di rotta, così come il sindaco Vincenzi. La sede del Pd è accanto alle mie finestre e ogni cosa che vedo io la vedono anche loro, non provando però lo stesso disgusto, ma evidentemente con la speranza che i residenti lascino il posto a futuri elettori oggi clandestini per la maggioranza. Non senza vergogna chiedo a Voi di rivedere la Vostra posizione e di assegnare il vostro riconoscimento a chi più meritevole e rispettoso di questo importantissimo e ambito titolo».
In effetti basta andare in un giorno qualsiasi dalle parti di Sottoripa, a due passi dal Porto Antico, per vedere in che condizioni di abusivismo dilagante versi la zona: dal mercatino allestito a ridosso delluscita della metropolitana, accanto a Palazzo San Giorgio dove spesso (come mostriamo nella foto nella pagina di apertura delledizione e nellimmagine sopra) sono esposti panni stesi e cumuli di spazzatura a dare il benvenuto ad eventuali turisti che si muovano con il metrò.
«Siamo disperati per linciviltà che regna nel nostro quartiere - continua Olivieri - tanti se ne sono andati, tanti però come faccio io, resistono, nella speranza che ci si accorga di cosa sta accadendo». Magari anche grazie a provocazioni come quella di chiedere allUnesco di ritirare il patrocinio.
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