La Commissione tributaria provinciale di Genova ha stabilito che le operazioni di finanza strutturata (pronti contro termine su titoli atipici), compiute da Banca Carige e basate sullutilizzo distorto del credito per imposte pagate allestero, contengono un «abuso del diritto, quindi inopponibile allamministrazione finanziaria, e punito con sanzioni amministrative». Per realizzare i risparmi dimposta oggetto di contestazione (quantificabili in termini di imposte, sanzioni e interessi in oltre 10 milioni), la banca - spiega una nota - ha dovuto realizzare investimenti in operazioni di finanza strutturata per circa 200 milioni. Lamministrazione finanziaria ha dimostrato che la ritenuta dimposta estera originariamente applicata era stata effettivamente rimborsata alla controparte straniera della banca italiana, sulla base della normativa dello Stato estero.
Nella loro sentenza, che fa seguito a quella sullo stesso tema della Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia su Credem holding, i giudici liguri hanno ritenuto pertanto corretto loperato dellAgenzia, in quanto «la particolare significatività dellammontare del tasso di interesse oscillante tra il 44 e il 48% ha massimizzato il rendimento dell'operazione creando una ritenuta applicata nel Regno Unito (10% dellinteresse lordo) molto elevata, conseguendone un considerevole credito per imposte pagate all'estero».
Il risparmio fiscale, secondo i giudici di Genova, è stato ritenuto essere in modo manifesto «lobbiettivo dellintera operazione sussistendo il credito d'imposta in uno stato e non sussistendo un reale prelievo nell'altro stato». Confermate quindi le sanzioni, «un importante passo in avanti», secondo lAgenzia delle entrate.
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