Alcune rapide considerazioni sul Carlo Felice:
1) Che la situazione del Carlo Felice, come quella di quasi tutte le Fondazioni Liriche, sia drammatica è la scoperta dell acqua calda. Non a caso il Governo é appena intervenuto con la legge Bondi. Al tempo stesso lo stato di salute di una Fondazione Lirica non va analizzato con gli stessi parametri di una azienda o di un'industria. Un concetto per tutti: una Fondazione Lirica nasce per gestire il contributo di Governo ed Enti Locali, al fine di realizzare lo scopo stesso della sua esistenza. I contributi non sono un rimedio di emergenza ad una cattiva gestione.
2) Si va in scena. Sempre, comunque. E se mancano i soldi si lavora il doppio e ci si fa pagare la metà. Questo si fa in teatro. Non ho mai sentito parlare di cassa di integrazione. Che il Carlo Felice sia al di sotto di una produttività accettabile è evidente. Il costo medio di ogni serata di spettacolo è di 250.000 euro. Lo scorso anno le rappresentazioni sono state 106.
3) Il Teatro d'Opera è un costo. Come lo sono i Musei Vaticani, gli Uffizi, la Cappella Sistina, la Ferrari in formula uno, l'Università o i Parchi Nazionali. Ma tutti questi soggetti, se guidati per raggiungere l'eccellenza, attraggono e restituiscono risorse in altro modo, creando il «brand Italia».
4) il piano di rilancio deve passare attraverso la vendita del nostro brand a Paesi con capacità di spesa per cui il nostro marchio rappresenti un valore: Cina, Giappone, Paesi Arabi. Stabilendo trattative adeguate e progetti a medio termine.
5) per realizzare questo occorre una buona combinazione chimica e di vedute tra chi sta in sala macchine e chi sul ponte.
* consigliere di amministrazione
Teatro Carlo Felice
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.