Il carnevale, nonostante la difficile situazione economica, costituisce ancora un fenomeno sociale allinsegna del divertimento. Un rito che coinvolge milioni di italiani di ogni età. Questanno però osservare le usanze e i costumi del carnevale si presenta ancor più dispendioso sia per lacquisto di maschere che per quello dei dolci tradizionali.
Grazie alla speculazione selvaggia il prezzo dei costumi è salito alle stelle tanto che è quasi impossibile trovarne uno che costi meno di 120 euro. Questanno vestire i panni della principessa Sissi, di un supereroe, quelli dei protagonisti delle fiabe più note oppure dei cartoni animati equivale a sostenere una spesa che può arrivare a 1500 euro. Aumenti copiosi hanno investito anche i costumi che da sempre sono oggetto di desiderio da parte dei bambini, come lintramontabile Capitan Uncino. Lassociazione Co.di.ci (Centro per i diritti del cittadino) ha effettuato una rilevazione dei prezzi delle maschere di carnevale attraverso il monitoraggio dei siti dacquisto on-line, comparando il costo di dieci costumi classici, rilevati due anni fa con quelli di oggi. Il risultato è sbalorditivo: gli aumenti possono arrivare fino al 144%. Infatti, dalla classifica delle maschere tradizionali stilata da questa associazione dei consumatori, il record è stato raggiunto dal costume di Spiderman, che nel 2006 costava 45 euro e questanno è lievitato a 110 euro. Fa anche riflettere la possibilità di vestirsi da Cenerentola, il cui abito sul mercato è passato da 47 euro di due anni fa agli attuali 84. Per essere il conte Dracula occorrono 75 euro (+47,05%), Capitan Uncino 95 euro (+38,4%), vestirsi da strega costa 85 euro (+30,7%). Infine mascherarsi da clown costa in media 65 euro (+25%). Più abbordabili restano i costumi di Minnie (+8,3%), Cappuccetto rosso (+11,1%), Zorro (+12,9%).
Anche per quanto riguarda gli accessori come il trucco da clown, i cappelli, le parrucche gli aumenti sono rilevanti: +34%, come del resto lievitati sono i prezzi per noleggiare una maschera. Siamo passati da un minimo di 15 euro a un massimo di 115 euro, che se messi in relazione con le vecchie 15.000 lire di spesa minima e le 150.000 lire di spesa massima, danno una variazione media percentuale del 49% circa.
Non meno sbalorditivo è il prezzo dei dolci tipici di carnevale rispetto al 2001. Le tradizionali frappe (+169%) e castagnole (+154), raggiungono in alcuni casi un aumento del 900% rispetto al costo degli ingredienti, mentre la vendita al pubblico è a un prezzo medio di 15 euro al chilo. A Roma in un buon laboratorio artigiano a conduzione familiare si possono trovare frappe e castagnole anche a 12 euro al chilo. Se però un chilo di frappe - leggere e voluminose - fa la sua figura, se dovessimo acquistare le castagnole ripiene e bagnate di liquore, molto più pesanti, per 12 euro se ne porterebbero via davvero poche.
Le associazioni dei consumatori hanno rilevato, in particolare, un andamento di mercato con prezzi quasi triplicati rispetto al 2001, che non trovano alcuna giustificazione con il costo effettivo delle materie prime come farina, zucchero, burro e uova. In pratica, con la sola spesa di 5 euro è possibile acquistare tutti gli ingredienti necessari per frappe e castagnole, facendo fronte anche ai consumi energetici per la loro cottura.
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