Roma - C’è chi dice che la vanità sia una pulsione irrefrenabile, chi sostiene che sia insicurezza addobbata a festa. Fatto sta che quello che fino al secolo scorso era un vizio capitale e oggi non lo è più, è una debolezza a cui neppure i Professori sono estranei. Basta andare a dare un’occhiata al sito di Palazzo Chigi, alla sezione «Dialogo con il cittadino» per rendersene conto.
In questa finestra che si propone il (lodevole) intento di aprire un canale di comunicazione con i cittadini si registra l’arrivo di «oltre duemila mail». Una mole considerevole, anche se non sterminata, che non viene pubblicata in toto. Si procede, invece, a una attenta selezione e si rendono visibili soltanto alcuni estratti. «Oggi ho visto il Professore alla trasmissione condotta dalla giornalista Lucia Annunziata su Rai3. Voglio, con questa mia, solo testimoniare che se c’è una cosa che noi “cittadini normali” abbiamo capito di questo strapazzato Governo Tecnico è che di Lui, con tutte le incertezze del caso e un po’ come nella vita, ci si può, una volta tanto, fidare!...». Firmato: «Impiegato, coniugato, figlio di un portiere di palazzo popolare». Niente male.
La successiva è sulla falsariga della prima ma acquista toni lirici e al contempo nazional-popolari. «Lisa, una bambina di due anni e mezzo, alla domanda “che cosa hai visto in Tv?”, risponde “Ho visto il nonno Mario, quello che dice le cose giuste per il futuro”». Firmato «una coordinatrice pedagogica di una cooperativa sociale».
Di questa selezione non esattamente spietata dei messaggi indirizzati a «nonno Mario» si occupa anche il Cicalino, il blog sui segreti del palazzo sempre attento a fare le pulci ai comportamenti della nostra classe dirigente.
«Il governo Monti non ha il voto popolare, ma si consola con quello epistolare» scrive il Cicalino. «Sembra davvero essersi convertito alla democrazia della rete, il tecno-premier Monti. Privo del suffragio elettorale, trova la sua legittimazione politica attraverso il plebiscito della rete. Sul sito del governo, è stata, infatti caricata una pagina nella quale si pubblicano parte delle mail ricevute dal presidente del Consiglio. Non si sa per quale motivo, sulle migliaia di email siano state scelte soltanto quattro. Toni elegiaci, apologetici, adoranti, rassicuranti, teneri, affettuosi. I firmatari, gente comune, un portiere di case popolari, una coordinatrice di cooperative sociali.
In un’altra pagina, l’ufficio stampa stile Eiar, ha realizzato anche una statistica sulle lettere: solo l’8 per cento è di critica, il resto, sono missive di chiarimenti, di proposte, di aiuto, informazioni relative alle pensioni e ai costi della politica. E, sorpresa, ben il 16 per cento di sostegno. Ovvero gente che appoggia il governo Monti. Dalla democrazia popolare a quella virtuale». Il Cicalino cita il commento che accompagna la pubblicazione di questa sorta di sondaggio epistolare: un verdetto che fa capire quanto stia facendo breccia nel cuore degli italiani il nuovo esecutivo. «Dalle mail arrivate nei primi due mesi del governo Monti» si legge su www.governo.it «emerge da parte dei cittadini una prevalente spinta costruttiva e di fiducia verso il governo e, in particolare, verso la persona che lo rappresenta.
L’attenzione verso l’azione del governo è costante e raggiunge dei picchi in occasione di eventi particolari o in seguito
all’emanazione di provvedimenti importanti come la manovra di dicembre e il decreto sulle liberalizzazioni, il Cresci italia».«Neppure il Cav - conclude il Cicalino - che tanto predilige l’adulazione, era mai arrivato a tanto».
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