Forse, questo per me è larticolo più difficile da quando ho lonore di guidare questo straordinario Giornale di Genova e la Liguria, che ogni giorno ci regala nuove soddisfazioni.
È il più difficile perchè stimo molto sia Claudio Scajola che Sandro Biasotti e dellex governatore sono anche amico personale. Credo che, ognuno a suo modo e con il suo stile, Scajola e Biasotti abbiano fatto per la Liguria negli ultimi sei anni più di chiunque altro. Parlano i fatti e i risultati. E quindi quello che è accaduto ieri e le durissime parole di Sandro nei confronti del ministro delle Attività Produttive, mi hanno fatto doppiamente male.
Tre mesi fa sono stato il primo ad auspicare una candidatura di Biasotti nelle file azzurre. Credo che avrebbe portato un valore aggiunto alle liste di Forza Italia e che una testa di lista Berlusconi-Scajola-Biasotti avrebbe dato una forza notevolissima agli azzurri. Poi, penso che Sandro abbia sbagliato molto nei movimenti successivi, dando limpressione (in gran parte falsa) di mercanteggiare a destra e sinistra per un seggio in Parlamento. Qualcuno ci ha ricamato sopra, appesantendo ulteriormente laria. Ma, nella gestione della vicenda, Biasotti ha sbagliato.
Lultimo errore, Sandro lha fatto ieri. Lasciandosi andare a uno sfogo nei confronti di Scajola e dei suoi amici di una virulenza verbale inaudita. Ingeneroso e fuori posto. E devastante nel mezzo di una campagna elettorale difficilissima.
Anchio penso che le liste azzurre non siano le migliori liste possibili. Tuttaltro. Capisco gli equilibri nazionali, capisco tutto. Ma il friulano Ferruccio Saro al secondo posto per il Senato è difficile da mandar giù. Così come è difficile accettare che non ci sia Biasotti; che non ci sia Alberto Gagliardi, che generosamente per il partito ha dato lanima; che non ci sia Eolo Parodi che per i medici è un punto di riferimento e che Gigi Grillo, motore del Terzo Valico e del futuro della Liguria, sia dovuto espatriare in Lombardia.
Ma, anche se penso che non siano le migliori liste possibili, credo fortemente nel progetto di Silvio Berlusconi e nella Casa delle Libertà e scriverò e dirò, finchè ho inchiostro e voce, di votare per la loro Italia e non per quella di Prodi.
Uscite come quella di Biasotti, invece, non aiutano.
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