Gli italiani continuano a saldare la gran parte delle proprie spese di famiglia utilizzando i contanti, malgrado il rischio di subire un furto o di smarrire i soldi sia elevato, soprattutto durante le ferie o gli spostamenti. Eppure unalternativa esiste ed è quella di fare ricorso al cosiddetto «denaro di plastica»: carte di debito (il Bancomat) e carte di credito, comprese le soluzioni «prepagate» e quelle «revolving» (anche se in questo caso è bene fare attenzione ai tassi di interessi richiesti).
Alla base della ritrosia delle famiglie a usare le carte di pagamento cè probabilmente anche lampio sommerso che continua ad affliggere leconomia della Penisola, ma di certo lItalia è in ritardo (Bankitalia ha calcolato che nel 2009 le «monete di plastica» in circolazione erano circa 64 milioni) sia rispetto ad altri Paesi europei sia agli Stati Uniti. Dove già nel 2008 si contavano 1,5 miliardi di carte attive, pari al 40% del mercato mondiale.
In realtà, a patto di rispettare alcune regole e qualche accorgimento di prudenza, le carte di credito sono sicure e aiutano il risparmiatore a fare shopping, a ottenere contanti in caso di bisogno e a fare fronte alla gran parte delle spese di famiglia, anche quelle impreviste. Un vademecum per orientarsi nel settore è proposto dalla stessa Bankitalia. Ecco le caratteristiche delle tipologie principali: carte di credito tradizionali, revolving e prepagate.
Le Carte di credito tradizionali sono rivolte ai maggiorenni, di norma titolari o cointestatari di un conto corrente bancario o postale. Possono essere utilizzate per effettuare acquisti in tutto il mondo presso gli esercizi commerciali convenzionati, che devono accettare il pagamento senza applicare commissioni o costi aggiuntivi. Le carte di credito consentono inoltre di fare shopping su Internet o via telefono. É possibile anche prelevare contanti presso gli sportelli automatici autorizzati, digitando il codice segreto (il pin), ma spesso scattano delle commissioni aggiuntive.
Le carte revolving sono invece state pensate per offrire ai risparmiatori la possibilità di rateizzare il pagamento. I costi richiesti per il servizio sono però di norma salati. É quindi prudente controllare il tasso applicato sul foglio informativo e successivamente verificare gli addebiti nellestratto conto mensile.
Le carte prepagate hanno una logica di funzionamento simile alle tessere pre-pagate proposte dalle compagnie telefoniche. Sono state pensate soprattutto per i giovani, per chi non ha un reddito fisso e per quanti non gradiscono usare la carta principale su Internet. Possono essere nominative o anonime, in questo secondo caso hanno ridotti limiti di spesa e sono caricabili una sola volta (sono le cosiddette «carte usa e getta»).
Utilizzare la carta è sicuro ma occorre seguire delle regole di buon senso, come non conservare mai insieme alla carta anche il pin (necessario solo per prelevare i contanti). Occorre poi firmare la carta sul retro, così da renderne più difficile la falsificazione in caso di furto o smarrimento, non perdere mai di vista la carta al momento del pagamento e firmare la ricevuta solo dopo aver controllato limporto. É poi consigliabile conservare le ricevute di pagamento così da poter controllare lestratto conto per individuare eventuali transazioni fraudolente e tenere a portata di mano il numero verde da contattare per bloccare la carta in caso di smarrimento o furto. Il blocco della carta tutela infatti il titolare da ogni rischio o danno economico. Quanti invece utilizzano le carte per i pagamenti online, devono verificare che il sito offra una connessione protetta (riconoscibile dallindirizzo che comincia con "https://" e non con "http://", e dal lucchetto presente nella parte in basso a destra della pagina).
I «conti a pacchetto» proposti dalle banche includono sovente nel canone anche lutilizzo della carta di credito e sul mercato non mancano proposte per ottenerne una con costi ridotti. É però necessario non fermarsi solo alle condizioni del primo anno, quando spesso viene proposta una forma promozionale completamente gratuita, ma verificarne i costi a regime. Come accade per i conti correnti, Internet è un valido strumento di confronto.
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