da Milano
Unondata di ricorsi potrebbe sommergere lAgenzia delle Entrate, dopo la sentenza della Corte costituzionale secondo cui sono illegittime le cartelle esattoriali in cui non viene indicato il responsabile del procedimento, come peraltro già stabilisce lo Statuto del contribuente. Commercialisti e consumatori sono già sul piede di guerra, forti di sentenze favorevoli, in netto contrasto con la posizione di Equitalia - la società che gestisce la riscossione - secondo cui le cartelle già inviate sono comunque valide. E non risolve certo la situazione, anzi, lemendamento al decreto Milleproroghe che dichiara nulle le cartelle senza il nome del responsabile, ma solo a partire dalla pubblicazione in Gazzetta del provvedimento.
«Un colpo di spugna ai danni dei contribuenti e lennesimo attacco allo Statuto che dovrebbe tutelarne i diritti», afferma Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti ed esperti contabili. «È lennesima dimostrazione - aggiunge Siciliotti - di come lErario cambi le norme a suo piacimento, ignorando lo Statuto dei diritti del contribuente. Comprendiamo le preoccupazioni di quanti temono danni consistenti per le casse dello Stato. Le cartelle prive del nome del responsabile potrebbero essere centinaia di migliaia: la loro nullità creerebbe seri problemi di gettito. Non è però ammissibile - conclude Siciliotti - che il legislatore, ignorando la Corte costituzionale, punti ad aggirare il problema cambiando la norma in corso dopera a tutela esclusiva dellErario, puntando a svantaggiare i cittadini-contribuenti».
Intanto, la battaglia legale è già cominciata, con esiti, almeno per il momento, sfavorevoli al Fisco, che incassa soltanto lappoggio dei giudici tributari milanesi, secondo cui la mancata indicazione del responsabile del procedimento non lede il diritto di difesa del contribuente. Di parere opposto i collegi del Sud: da Bari e Lecce arrivano due decisioni identiche, dove si stabilisce perentoriamente che le cartelle di pagamento senza i dati del responsabile sono nulle: e «fuorilegge», come recita la sentenza, a firma del giudice Pietro Esposito Faraone, della prima sezione civile del Tribunale di Napoli, citata dallavvocato Angelo Pisani, presidente dellassociazione Noiconsumatori.it.
E mentre Adusbef e Federconsumatori pubblicano sui loro siti il facsimile del ricorso contro le cartelle «anonime», lultima speranza per arrivare a un accordo è affidata al tavolo tecnico convocato per il 31 gennaio tra Equitalia e il Consiglio nazionale consumatori utenti.
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