Roma

La Casa del Fascio rivive in una mostra

Chiesa, municipio e casa del fascio. Durante gli anni del regime la presenza di questi tre edifici era ineludibile nelle grandi città come nei piccoli centri rurali; in Italia come nelle ex colonie. In particolare, la presenza della Casa del fascio divenne capillare a partire dagli anni Trenta, quando il desiderio di propaganda del regime divenne una necessità primaria, per poi subire una rimozione forzata dalla memoria collettiva a partire dal dopoguerra, quando gli edifici cambiarono destinazione d’uso e, a distanza di anni, si cominciò a dimenticare la loro funzione originaria. Per ripercorrere la storia di questo particolare fenomeno architettonico l’Archivio centrale dello Stato ha organizzato la mostra Le Case del fascio in Italia e nelle terre d’oltremare, allestita fino al 15 dicembre prossimo, e curata dagli architetti Flavio Mangione e Andrea Soffitta. La mostra si propone come uno dei maggiori lavori di censimento e catalogazione dell’architettura fascista. Quattrocento grafici e foto d’epoca esposti, filmati dell’Istituto Luce e ricostruzioni virtuali dei progetti più significativi. Un lavoro che ha richiesto una capillare indagine sulle riviste d'epoca e sulle fonti archivistiche conservate presso l'Archivio centrale: «L’istituto - spiega il sovrintendente Aldo Ricci - è attivo già dalla metà degli anni Ottanta nella riscoperta del valore dell’operazione urbanistica, artistica e culturale avviata dal regime con l’impresa dell’E42. Questa mostra è un passo importante per riscoprire un capitolo della nostra Storia». Un progetto ideologico, prima ancora che architettonico: la Casa del Fascio rappresentò un luogo di ritrovo e di controllo al tempo stesso, dotato di una biblioteca, di una sala per la ginnastica, di un teatro, di un ristorante. Una struttura in grado di creare quel rapporto totalitario tra Stato e individuo che fu il fondamento ideologico del regime fascista. Archivio centrale dello Stato, piazzale degli Archivi 27. Ingresso gratuito. Informazioni: 06.

54548568.

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