Implementazione delledilizia residenziale pubblica e sviluppo dellhousing sociale. Subito nuove aree per ledilizia popolare, obiettivo la realizzazione di 25mila nuovi alloggi. Ma anche un nuovo bando per lassegnazione di case popolari, che rispetti le linee guida del governo nazionale. Queste le principali novità del Piano casa del Comune, che è stato anticipato ieri a grandi linee dallassessore al patrimonio abitativo Alfredo Antoniozzi al consiglio comunale straordinario sulla casa. Il piano deve essere messo a punto nei dettagli, ha detto lassessore, ma punta a reperire nuove aree edificabili ovunque possibile. In primo luogo «allinterno dei piani urbanistici già avviati e dei piani di zona approvati o in corso di approvazione». Come aree edificabili possono essere messe in conto pure quelle dellAter o da reperire attraverso cambi di destinazione duso. In Aula Giulio Cesare Antoniozzi ha rivelato anche un dato inquietante: su 3mila famiglie richiedenti un alloggio popolare in graduatoria con 10 punti (il massimo, previsto per famiglie numerose o a bassissimo reddito, oppure con disabili o invalidi a carico), solo 945 hanno i requisiti per il punteggio. Le altre 2mila, no. «Abbiamo dato loro 30 giorni di tempo per produrre la documentazione necessaria, ma riteniamo che ben pochi potranno farlo», ha precisato lassessore. Come dire, le accuse del centrodestra di scavalcamenti in graduatoria e assegnazioni arbitrarie rivolte in questi anni al centrosinistra avevano solide fondamenta.
Nel primo pomeriggio di ieri, invece, il gruppo consiliare del Pdl ha messo a punto latteso ordine del giorno, primo firmatario Fabrizio Santori, per rescindere gli attuali contratti locativi con i residence. Al centro dellordine del giorno il dossier, illustrato mercoledì alla Camera dal deputato Marco Marsilio e da Santori, sui costi alle stelle dellassistenza alloggiativa durante la gestione Veltroni. 24 milioni allanno per pagare il fitto di 1.249 unità abitative in residence di estrema periferia. 1700 euro mensili di locazione spesi dal Comune per ogni alloggio, quando con molto meno il mercato privato offre case in affitto (di uguale metratura) in pieno centro storico. Il documento del Pdl esprime «solidarietà verso le famiglie che vivono un disagio profondo dovuto alla mancanza di reddito e di alloggio, ma anche sdegno verso i costi sproporzionati dei residence a carico del bilancio capitolino e dei contribuenti romani». Lordine del giorno, come anticipato ieri da Il Giornale, impegna il sindaco «ad avviare le procedure per la rescissione dei contratti di locazione, o comunque a non dare corso al rinnovo della stipula». Antoniozzi ha aggiunto che il Campidoglio partirà «da subito con un censimento delle presenze nei residence».
Ma la giornata è stata ricca anche di manifestazioni. In mattinata si è tenuto il presidio dei sindacati della casa (Sunia, Sicet, Uniat, Federcasa, Unione Inquilini) sotto la sede dellAter di Roma in lungotevere Tor di Nona per protestare «contro limmobilismo amministrativo dellazienda, la poca trasparenza dei canoni e la mancanza di manutenzione degli stabili». Al presidio hanno preso parte un centinaio di persone.
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