Cronaca locale

La casa ideale? È quella di ringhiera

Ecco come cambiano i gusti dei milanesi nella scelta delle mura domestiche: addio al balcone e al tipico studio degli anni Ottanta, ora il primo requisito dell’abitazione è la cucina extralarge

Quarantenne, single o felicemente accoppiato, benestante, modaiolo. Cosa cerca a Milano? La casa di ringhiera. Un tempo case di immigrati, oggi alloggi trendy. Anche in fatto di abitazioni i gusti dei milanesi sono cambiati. La ricerca di case che studiando e archiviando gli oltre 6mila click quotidiani di chi cerca un immobile ha potuto tracciare un quadro di come i gusti siano cambiati. L’esempio più eclatante? I milanesi hanno detto addio al balcone considerato «assolutamente non necessario», ma vogliono la cucina over-size. E riguardo alle case di ringhiera: oggi ci sono 70mila case di ringhiera in città, di queste 3.500 si trovano in vendita o in affitto sul web con prezzi molto diversi a seconda della zona. Attorno ai Navigli si sono trasformate in zone trendy e richiestissime, ma allontanandosi verso le aree a nord di Milano la situazione cambia. Gli immobili non ristrutturati sono meta preferita dei nordafricani. Per queste ragioni la forbice dei prezzi è davvero grande: si passa dagli oltre 4mila euro al metro quadro per un immobile sui Navigli a poco meno di 2mila euro per una casa in periferia. L’identikit degli inquilini? Nelle case più popolari si tratta nel 52% dei casi di cittadini stranieri, che lavorano da 4-5 anni in Italia, la maggior parte ha meno di 32 anni (il 66% del campione). Quelle più trendy sono ricercate invece soprattutto da italiani (86%) molto giovani. Solo uno su dieci ha più di 40 anni. Dove «il tempo sembra quasi non essere passato, questi immobili continuano a vivere ed esistere - afferma Carlo Giordano, ad del gruppo -. In alcune zone, nella prima periferia e lungo i Navigli, sono stati sapientemente ristrutturati e sono molto richiesti da giovani coppie e single, che in queste case fanno amicizie e creano gruppi come accadeva cinquanta anni fa». E passiamo agli interni: il balcone è il primo grande escluso dalle necessità della casa moderna. «Il sempre maggiore bisogno di spazi e il minor tempo a disposizione per darsi alla cura delle piante, lo stanno trasformando via via in stanza con vetrate o giardino d'inverno e, numeri alla mano, oggi meno del 18 per cento cerca una casa col balcone». Nel corso degli ultimi 50 anni, però, sono tanti i casi di stanze o ambienti che in poco tempo sono passati dall’essere considerati irrinunciabili all'essere evitati come se fossero il peggior errore possibile nel progettare una casa. Il primo e più lampante esempio è quello del corridoio diventato sinonimo di «spazio sprecato». Altrettanto si può dire per l'ingresso.
Un’altra evoluzione importante nella distribuzione della stanze è quella vissuta dalla cucina; fulcro e cuore della casa nell’Italia dei decenni scorsi, è pian piano diventata sempre più piccola per poi scomparire ed essere inglobata in altre stanze. Oggi vive una seconda giovinezza e diventa grande, anzi, grandissima.
Se a livello totale il 16 per cento di chi cerca casa richiede esplicitamente una cucina ad «isola», nella fascia medio alta questa percentuale arriva al 38 per cento. Addio invece allo studio. Questa stanza, tipica delle case delle famiglie socialmente medio-alte, ha avuto periodi di grande richiesta soprattutto negli anni Ottanta, ma oggi, in un momento in cui, le connessioni wi-fi, la tecnologia e la sua portabilità permettono di lavorare in qualsiasi stanza, è quasi del tutto scomparsa dalle richieste. A Milano la fame di spazi è grande, ma irrinunciabile è il secondo bagno, il più delle volte cieco (inconcepibile negli anni Sessanta), ma oggi una vera e propria risorsa (anche per il venditore che può vantare un secondo bagno, magari di soli 4 metri quadrati). Anche qui non ci sono vie di mezzo e se il secondo bagno può essere cieco, soprattutto nelle case di fascia medio alta, il primo diventa veramente enorme con dimensioni spesso comprese fra i 12 e i 15 metri quadri. Infine le pareti. Basta tappezzerie e spugnato. Volete vendere più velocemente la vostra casa? Colorate le pareti.

I milanesi ne vanno pazzi.

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