"L'eredità di Silvio più viva che mai"

Dalla Camera ad Arcore, le celebrazioni per Berlusconi a due anni dalla morte

"L'eredità di Silvio più viva che mai"
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«Berlusconi è sempre con noi», dice Antonio Tajani. Nella sede romana di Forza Italia il video sul fondatore, a due anni dalla scomparsa, restituisce un'immagine vitale, appassionata e ottimista di Silvio, con il sottofondo delle canzoni napoletane di Apicella che il Cavaliere amava tanto. «Ci manca - dice il segretario azzurro e la commozione è evidente nei suoi occhi -, ma non siamo un partito nostalgico, guardiamo avanti, ai giovani, alla formazione, alla nuova classe dirigente che dobbiamo preparare. Dobbiamo sapere a chi affidare il movimento nel futuro. Berlusconi voleva l'Accademia della libertà e noi l'apriremo a Gubbio con una tre-giorni dal 20 giugno per giovani anche non tesserati di Fi». Poi Tajani aggiunge: «Il suo impegno continua ad ispirarci, andremo avanti con le sue battaglie, a cominciare dalla giustizia per la separazione delle carriere».

Un modo pragmatico per celebrare il Cavaliere, quello del partito, mentre la famiglia lo ricorda ad Arcore, riunita per una messa in suo ricordo, nella cappella di Villa San Martino. Ci sono i figli Marina e Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi, gli amici consiglieri di una vita Fedele Confalonieri e Gianni Letta, il fratello Paolo, la compagna Marta Fascina, l'amministratore delegato di Fininvest Danilo Pellegrino. «Ha vissuto con entusiasmo, ha amato con autenticità», scrive Barbara pubblicando sui social una foto con il padre a San Siro. Alla Camera il capogruppo azzurro Paolo Barelli, come il giorno prima in Senato Maurizio Gasparri, tengono la commemorazione di Berlusconi, morto il 12 giugno 2023 a 86 anni e c'è Gianni Letta ad assistere dalle tribune. «La sua eredità è più viva che mai» dicono i parlamentari azzurri. Del quattro volte capo del governo, leader di Fi e del centrodestra per tanti anni, si parla tra ricordi e applausi, solo Avs vuole distinguersi non partecipando alla cerimonia in aula.

Anche dagli alleati di centrodestra arriva l'omaggio al Cav e la prima è Giorgia Meloni. «La sua eredità vive nelle nostre battaglie di libertà e di buongoverno», scrive su X la premier. Che vuole ricordare Berlusconi «come imprenditore visionario e leader politico che ha creduto in un centrodestra unito e in una Nazione forte e autorevole».

Matteo Salvini dice «Amico mio, ci manchi». Poi, con un retrogusto polemico, osserva: «In questo momento, tra Ucraina, Unione europea che si sfalda, la sua sapienza in politica estera sarebbe molto utile». Il governatore leghista del Veneto Luca Zaia ricorda Berlusconi così: «Era una persona geniale, generosa, sempre ottimista, con una grande voglia di vivere; vinceva perché aveva il coraggio di rischiare, di impegnarsi, di guardare oltre, di superare la mediocrità, di non sedersi sui successi conseguiti».

Tra gli azzurri la ferita sembra sempre aperta e Stefania Craxi, alla conferenza stampa accanto a Tajani, parla della missione formazione come di un omaggio a Silvio, che «fino all'ultimo ha desiderato un'università liberale, legata ai valori europei». A Gubbio, spiega, per i circa 70 iscritti ci sarà il meglio del mondo accademico, selezionato in modo non ideologico, docenti come Vera Capperucci e Giovanni Orsina della Luiss, Giorgio De Rita segretario generale del Censis, Antonio Lopez Isturiz ex segretario del Ppe. Il prossimo appuntamento sarà a Viterbo, per gli amministratori e per accentuare il carattere di «partito osmotico» con il territorio, ci saranno anche podcast online per la formazione di chi non potrà partecipare di persona.

«Berlusconi ha guardato lontano - dice la ministra azzurra per le Riforme Elisabetta Casellati -, con idee che oggi parlano al presente e indicano ancora la strada del futuro. Statista, visionario, guida. Sempre con noi».

E il ministro dell'Università Anna Maria Bernini sottolinea: «Ci ha insegnato a credere nella libertà, nella forza delle idee, nell'Europa come casa comune».

Per il ministro della Cultura Alessandro Giuli, Berlusconi «ha spezzato la cappa del conformismo culturale della Prima Repubblica promuovendo la partecipazione nella vita politica e culturale di figure liberali». Il suo ricordo, per l'europarlamentare di Fi Letizia Moratti, «vive nell'eredità politica, imprenditoriale e familiare fondamentale per costruire una grande Italia».

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