Volta del Fuenti, il sapore della rinascita

Il ristorante stellato dei Giardini del Fuenti, la struttura che ha ridato vita e bellezza a un luogo magico ma dalla storia controversa della costiera amalfitana, propone una riflessione da parte dello chef Michele De Blasio su una cucina mediterranea e contemporanea

Volta del Fuenti, Michele De Blasio
Volta del Fuenti, Michele De Blasio

Da ecomostro a destinazione gourmet. Una storia che ha fatto giri lunghissimi, come nella canzone di Venditti, ma che ora è pronta per essere raccontata con il sorriso e anche un po’ di appetito quella del Fuenti, sulla costiera amalfitana, che oggi ospita un ristorante stellato, la Volta del Fuenti, tra Vietri sul Mare e Cetara, dove opera con grazia e ottima tecnica lo chef Michele De Blasio.

Volta del Fuenti, un piatto

Prima di addentrarci nella vicenda gastronomica di questo luogo magico è bene raccontare la storia incredibile di questo posto, che oggi si chiama I Giardini del Fuenti. Nel XIX secolo questo promontorio era un luogo di delizie, un agrumeto che offriva viste spettacolari su uno dei luoghi più incantati d’Italia. Poi all’inizio del Novecento la prima ferita: il promontorio viene sbancato per rubare la pietra per costruire il porto della vicina Salerno. Nei decenni successivi l’area venne acquistata da Orfeo Mazzitelli, un imprenditore del settore alberghiero che qui decise di costruire agli inizi degli anni Settanta un grande albergo l’Amalfitana Hotel. Una struttura avveniristica, che certo non poteva essere peggio dello scenario di una cava abbandonata. Ma quel grande albergo con piscina, che dava lavoro a centinaia di persone e rappresentava se non una manna almeno una toppa migliore del buco, divenne negli anni successivi il simbolo dello scempio edilizio della costiera amalfitana.

Volta del Fuenti, agnello

Si potrebbe scrivere un libro sulla vicenda di questo albergo. Basti dire che la parola ecomostro nacque proprio per designare l’Amalfitana Hotel, ne frattempo per tutti definito “il Fuenti”, e che una legge per la tutela del paesaggio venne creata proprio in seguito al caso sollevato dalle associazioni ambientaliste. Quello che conta raccontare qui è che gli eredi di Mazzitelli – oggi i due nipoti, i fratelli Alessandra e Pier Luigi De Flammineis - hanno tenuto duro, hanno accettato il sequestro della struttura e la successiva demolizione e hanno deciso di “rinaturalizzarla”, creando I Giardini del Fuenti, una struttura decisamente più agile e meno impattante del precedente albergo, che conta oggi su un bellissimo limoneto, su una spiaggia (il Riva Beach Club), su un Caveau, su un’area eventi e su una parte ristorativa di eccellenza con differenti spot: il Riva Restaurant sulla spiaggia, il lounge bar Caveau del Fuenti, la Terrazza Limoneto e il ristorante fine dining Volta del Fuenti, tutti orchestrati dal bravo De Blasio.

Volta del Fuenti, la sala

Michele De Blasio è uno chef interessante, dalla grande fisicità e dalla mano misurata ed elegante, che naturalmente attinge a piene mani dal Mediterraneo che qui non è una semplice suggestione ma lo scenario di ogni respiro, ma sa anche mettere a frutto le ispirazioni internazionali che gli vengono dalle sue numerose esperienze precedenti, quella con Michele Camanini, oggi chef visionario del Lido 84 di Gardone Riviera, e poi quelle in Francia, in Cina, in Giappone, Spagna, Inghilterra, Emirati e soprattutto quella a Hong Kong nella brigata di Pino Lavarra al Tosca.

Con tutti questi timbri sul passaporto la cucina di De Blasio non può che essere un viaggio nell’atlante dei sapori. I menu attuali, incentrati sulla riduzione dei grassi e sulla valorizzazione della parte vegetale, sono due: Origini e Riflessioni (140 euro il primo, 170 il secondo), ma c’è anche una carta con i piatti dei due degustazione e altri. Per me partenza con degli snack (una Finta oliva che in realtà è una sferificazione di acqua portulaca, un’erba spontanea locale; una Stella marina con tonno, plancton e cipolle; Crostatina com ragù di totanetti, spuma di patate e polvere di capperi, lardo di totano; Alice affumicata in crosta di pane; Cozze e pecorino; Lingua di gatto salato di farina di fagioli con all’interno insalatina di per’e musso, tipico street food campano; Cavalluccio, marino, tuile di parmigiano con crema di limone bruciato e finocchietto di mare), poi ecco la Frutta secca, che trae ispirazione dal cosiddetto “spassatiempo”, l’abitudine di intrattenersi con gli amici sgranocchiando qualcosa: un foie gras reso con l’utilizzo per l’appunto di frutta secca, spinacio e sesamo: un bel gioco di mimetismo sostenibile. Poi ecco i Calamaretti con scarole in purea e fagioli di Controne sia in estrazione sia in consistenza.

Volta del Fuenti, la Pasta e patate contemporanea

Il clou della serata sono senza dubbio le due versioni della Pasta e patate: la prima è piuttosto tradizionale: soffritto, mantecatura al parmigiano, basilico, prezzemolo (ma la parte migliore è il cosiddetto “muorz’ra crianza”, il boccone della buona educazione che è l’ultimo e il più ambito), la seconda versione è più contemporanea e ha pochissimo grasso. Poi i Ravioli con cipollotto, pisello e lattuga. Dentice cotto a bassa temperatura ricoperto da erbe rupestri che creano morsi differenti, tè Lapsang Souchong e limone. Lombo di agnello con rapa bianca fermentata, crema di pinoli e salsa di salicornia, torcinello (interiora di agnello) e fondo di solo agnello. Finale dolce con una Meringata che in realtà gioca con le sensazioni del sottobosco con una Bavarese al tè matcha con fragoline di bosco, crema alla vaniglia, sfoglia caramellata, gelato di rosmarino e vaniglia. Poi delle coccole finali.

Volta del Fuenti, i Giardini del Fuenti

Il menu è una riflessione molto interessante su tutte le sfumature del verde, che fa rima perfettamente con la nuova vita di questo posto. L’atmosfera è rilassata, composta, induce a parlare sottovoce e a godersi la vista e la compagnia. Il servizio è composto, elegante, senza eccessi narrativi, la carta dei vini ben nutrita e con ricarichi corretti.

La Volta del

Fuenti, s.s. 163 Amalfitana km 47+300,
Vietri sul Mare (Salerno). Tel. 3510010654.
Sito web www.giardinidelfuenti.com.
Mail volta@giardinidelfuenti.com.
Aperto la sera dal martedì al sabato, chiuso domenica e lunedì

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