(...) valutazione dellappartamento di Stella San Giovanni, sulle alture di Savona. E, fa sapere Franco Orsi lazzurro ex assessore allAmbiente, la stima parlava di una cifra ben inferiore ai 180mila e passa che la Regione si accinge a spendere. 180mila e passa, perché in effetti la cifra esatta è 200mila, 185mila di «valore commerciale» più 15mila di «oneri connessi», come da delibera. Oltre ai 50mila euro necessari all«adeguamento dellimmobile», e cioè ai lavori di ristrutturazione, e che lavori.
Dopo le anticipazioni del Giornale, con i pronipoti di Pertini a dire che no, «quella non è la vera casa di nostro zio» e con lagenzia immobiliare che a Stella vide lappartamento a svelare che, ancora, «il valore non può superare i 90mila euro», ieri il caso è approdato nella Sala Verde di via Fieschi. È stato sùbito tutti contro tutti. Non fosse altro che a sollevare la questione con toni decisamente agguerriti è stato Gianni Plinio il capogruppo di An, non proprio quel che si dice un ex partigiano ecco. Persino Claudio Burlando il sempre compassato presidente della giunta alla fine urlava «vergognatiii», incurante dei richiami allordine da parte del presidente dellassemblea Mino Ronzitti: «Per cortesiaaa». E poiché a Plinio nessuno ha creduto quando ha tentato di spiegare che «fascismo e antifascismo qui non centrano, è solo una questione di rispetto per lonesto portafogli dei contribuenti liguri», ci ha provato anche Forza Italia. Il più arrabbiato è Orsi. Perché non ha gradito i sospetti avanzati sulla buona fede di Plinio dal diessino Nino Miceli. E perché lui da savonese Stella la conosce bene, così come la vicenda: «Quella casa è in vendita da cinque anni e nessuno la compra perché costa troppo, nemmeno quando fu messa in vendita per 150 milioni di lire la comprarono e anche la presidenza della Repubblica rifiutò di acquistarla perché giudicò incongruo il prezzo». Per dirla con Plinio: «Viene il sospetto che dietro ci sia una speculazione immobiliare». Botte da orbi, il centrosinistra a dire che «di casa Pertini ce nè una e pazienza se la paghiamo più del valore di mercato», il centrodestra a chiedere un sopralluogo e una nuova perizia. Alla fine è Claudio Burlando a dire basta. Lassessore alla Cultura Fabio Morchio, che ha proposto lacquisto, ha appena difeso linvestimento perché «Pertini è una figura da onorare» e perché «il prezzo è giusto, lo dice il geometra della Regione». Il presidente inforcato il microfono come unascia e chiede rispetto: «Mi addolora veder mischiata la memoria di Pertini con un dibattito sul valore venale dellappartamento. Pertanto se volete una nuova valutazione oltre a quella degli uffici regionali facciamola, ma sommessamente vi chiedo di terminare questa discussione». Di più: Plinio segnala carte alla mano che la presidenza della Repubblica non ha voluto acquistare limmobile a un prezzo esoso? Burlando sindigna il doppio: «Male, avrebbe dovuto farlo lo Stato questo acquisto, perché commemorare Pertini è un dovere».
A Ronzitti, che lui pure da qualche tempo sarrovella su questa storia della casa che non è la casa natale e costa anche un putiferio, brillano improvvisamente gli occhi: «Il presidente ha fatto una proposta che mi pare condivisibile, propongo di separare la volontà di acquisire limmobile dagli strumenti di valutazione del suo valore». Son intervenuti di nuovo tutti. Orsi: «LAgenzia del territorio una stima lha già fatta e la può rifare». Burlando: «Un partigiano mi ha scritto con il cuore gonfio di gioia, dicendo che metterà a disposizione i suoi documenti dellepoca per il centro studi che nascerà a Stella, anche se chissà se vivrà abbastanza per vederlo». Morgillo: «La smetta di farci la predica e disponga una perizia». Nicola Abbundo del gruppo Misto: «Il prezzo di affezione non può essere così alto». Plinio: «Qui non sono in gioco i sentimenti ma gli euro». Marco Nesci di Rifondazione comunista: «Sei un repubblichino». Cristina Morelli dei Verdi: «Che volgarità parlare di valore di mercato di fronte ai valori con la maiuscola» e via così dicendo ognuno la propria.
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