Terzo giorno di protesta dei residenti di Massimina, che anche ieri, malgrado fosse domenica, si sono ritrovati in strada per contestare la decisione del Comune di trasferire gli abitanti del IX ponte di Laurentino 38 in un residence a vicolo di Casal Lumbroso. E ieri i manifestanti hanno ricevuto la visita del commissario della Federazione romana di An, Gianni Alemanno: «Questa protesta spontanea - ha detto lex ministro - deve diventare unoccasione per aprire una larga vertenza su tutta la zona, non si possono spostare i problemi da una parte allaltra della città, in quartieri per di più non preparati, né tanto meno consultati. Così non si fa altro che aggiungere difficoltà al degrado e alle contraddizioni che già esistono nella zona». «La situazione - ha aggiunto Alemanno - è stata gestita con la logica della deportazione. Certo qui ci sono soggetti problematici, ci sono state minacce e atteggiamenti aggressivi. Il quartiere è già esasperato e non è stato ascoltato: neanche i vigili della zona sapevano che ci sarebbe stato il trasferimento. La politica abitativa di questa città ha bisogno di ben altre risposte. Questa - ha concluso Alemanno - è una città che purtroppo continua ad essere divisa in due: da un lato una parte che cresce, dallaltra una parte abbandonata».
A Casal Lumbroso ieri cera anche il deputato di An Fabio Rampelli, secondo il quale «stamane (ieri mattina, ndr) abbiamo svolto opera di supplenza rispetto ai doveri inevasi del Sindaco e dellamministrazione comunale. E la totale assenza dellassessore alle politiche sociali, Raffaella Milano, ci spinge a chiedere le sue dimissioni.
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