Casalegno: ho scoperto la fede e la forza dei bambini

In «Raccontami una storia» interpreta una madre e moglie in crisi che ritrova la serenità grazie al figlio

Lucio Giordano

da Positano

Ama la musica dei Sex Pistols e dei Ramones. Ma poi, scava scava, scopri che Elenoire Casalegno, da sette anni, si è avvicinata alla fede, attraverso un percorso di sofferenze private che fanno il paio con il grave problema avuto dal suo compagno, Omar Pedrini, a lungo in bilico tra la vita e la morte a causa di un aneurisma all'aorta.
Dunque interpretare Raccontami una storia, dell'esordiente Francesca Elia, lungometraggio che vedremo nelle sale a novembre e presentato in anteprima nell'ultima serata di «Cartoons on the bay», non le è stato difficile. Di più: le è stato salutare.
Raccontami una storia, prodotto da Mauro Colombo, un chirurgo che anni fa alla sala operatoria ha preferito il mondo del cinema, è la vicenda di un bambino (lo interpreta Patrizio Colombo), che alla vigilia di Natale assiste alla disgregazione della propria famiglia: liti violente, propositi di separazione dei genitori, (la Casalegno e Davide Gemmani), addii annunciati. Fino a quando, come per incanto, al bimbo appare Trashcrash, un supereroe dei fumetti che altri non è che l'arcangelo Gabriele. Il quale gli racconta della nascita di Gesù, del vero senso del Natale, che il bambino aveva sempre interpretato come una semplice festa consumistica. Come in tutte le favole il lieto fine è assicurato: i genitori si riappacificheranno e lui capirà l'importanza di quella festa comandata.
Com'è stata scelta nel cast, signora Casalegno?
«Alla regista piaceva il mio volto angelico ed è riuscita a vedere oltre la mia immagine pubblica. Mi ha contattata ed è nata una sintonia speciale».
Cosa ha imparato da questa esperienza?
«Ha rafforzato la mia convinzione che bisogna ascoltare i bambini. Io lo faccio da sempre con mia figlia Swami. In loro c'è una saggezza sconosciuta a noi grandi».
Con Ringo, il deejay padre di sua figlia ha vissuto conflitti di coppia simili a quelli di Raccontami una storia?
«Grazie a Dio no. Siamo stati abbastanza intelligenti da chiudere il rapporto senza morti e feriti sul campo, cercando di regalare più serenità possibile a Swami. Ci siamo riusciti. Se invece parliamo di tensioni: quelle fanno parte del vissuto di ogni coppia. Esistono anche con Omar Pedrini, nonostante il nostro amore sia stato collaudato sul campo. Ma la fede ci aiuta a superare i momenti difficili, ancor più da quando è stato male. Però, sia chiaro: invochiamo Dio non solo nei momenti terribili ma lo facciamo sempre. È un’esperienza molto positiva».
Come quella cinematografica. Conta di proseguire?
«In realtà, mi considero più una conduttrice che un'attrice e fino a maggio continuerò a lavorare per Raidue a Robin Hood. Anche per questo in passato ho rifiutato diversi film: non mi sentivo pronta, non mi convincevano le storie o mi si proponevano le solite parti. Però se mi si offrissero ruoli di qualità li accetterei volentieri.

E qualche proposta me l'hanno già fatta».
In bocca al lupo, allora, signora Casalegno.
«Grazie. E buona Pasqua».
La trentenne Elenoire dei due calendari completamente nuda e della vita turbolenta di qualche anno fa sembra davvero un lontano ricordo.

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