Sono circa 20mila i cittadini di Milano e provincia iscritti nelle liste del Comune per ottenere una casa popolare. E la graduatoria cresce di continuo. «Tutta colpa della crisi economica - spiega Loris Zaffra, presidente dell’Aler -, che ormai esclude dal mercato immobiliare buona parte del ceto medio». «I nuovi elenchi - un tempo dominati dagli extracomunitari - sono composti da impiegati, single con figli a carico, precari». Categorie che in passato riuscivano a comprare casa iscrivendosi alle cooperative. In tutta la città mancano all’appello circa 18mila abitazioni, mentre i fondi per costruirle o almeno ristrutturarle non bastano mai. Tanto che proprio Aler ha deciso di mettere in vendita fino a 12mila alloggi, che potranno essere acquistati da inquilini o parenti stretti. L’obiettivo è recuperare almeno 300 milioni di euro da reinvestire per continuare un programma importante. Come dimostra la residenza dei Martinitt, in via Pitteri. L’antico rifugio per i piccoli orfani è diventato un moderno campus universitario che, entro l’inizio del prossimo anno accademico, ospiterà 443 studenti. Nei cinque padiglioni sono stati allestiti 261 alloggi: camere singole, doppie e triple, ma anche mini appartamenti con angolo cottura. Il costo sarà compreso fra 305 e 450 euro, e i giovani avranno a disposizione anche un parco, una biblioteca, un self service e spazi per sport e tempo libero. L’emergenza abitativa riguarda però anche le giovani coppie. E allora a Segrate - località Redecesio - è nato un complesso Aler di 42 appartamenti affittati a canone moderato. A cittadini il cui reddito è compreso fra 14 e 23mila euro all’anno. La palazzina è già abitata. Restano a disposizione ancora due appartamenti: il costo si aggira sui 440 euro al mese. «Ogni casa è costata 75mila euro - dice Zaffra -. Entro un anno e mezzo costruiremo un altro complesso». «Progetti che affrontano il problema della fuga delle giovani coppie - dice Giulio Gallera, capogruppo di Forza Italia -, ma occorrono nuovi strumenti di gestione». Gli fa eco Carlo Fidanza, capogruppo di An: «Il ceto medio si sta impoverendo, servono nuovi investimenti, ma occorre coinvolgere i privati». Lo dimostra il caso dei quartieri Mazzini e Stadera. Il primo è interessato dalla seconda fase del contratto di quartiere. Aler sta ristrutturando 286 alloggi, su un totale di 2.500. Ma per completare l'opera servirebbero altri fondi.
A Stadera, invece, è in corso il Piano di recupero urbano - ancora non completato -, che ha permesso ad Aler di realizzare un moderno centro per anziani e una residenza per gli studenti Erasmus. «Tanti interventi - dice il capogruppo di Fi in Regione, Paolo Valentini - dimostrano l’impegno delle istituzioni lombarde. La Regione ha stanziato 512 milioni per il piano dell’edilizia residenziale pubblica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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