Laura Cesaretti
da Roma
«Che vuole che le dica: è agosto, alleato mio non ti conosco». Silvio Berlusconi parte per le ferie e col piede praticamente sulla scaletta dellaereo che lo porta in Sardegna liquida con una battuta i compagni di viaggio della Cdl, Pierferdinando Casini in testa.
Almeno per qualche settimana, fa capire, non ha intenzione di dar corda alle polemiche interne: la sua attività politica, annuncia, riprenderà a fine agosto col meeting di Rimini, dove sarà ospite dopo quattro anni di assenza per un dibattito con il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, e soprattutto con la festa della Margherita e «il faccia a faccia con Rutelli». Un invito, quello del vicepremier, che ha agitato lUnione ma anche la Cdl, tanto che nei giorni scorsi era girata voce che Casini, irritato per la clamorosa e inedita presenza del Cavaliere in quel di Caorle, aveva in mente di rinunciare alla propria partecipazione alla festa Dl. Ma ieri sera Renzo Lusetti, braccio destro rutelliano, assicurava che lex presidente della Camera ha confermato la partecipazione.
Tra i centristi Udc e il resto del centrodestra resta dunque tensione, e palesi divergenze tattiche, sul rapporto con la maggioranza e sugli equilibri interni. Sui quali ieri Gianfranco Fini ha lanciato un avvertimento a Casini: «Non credo che ci siano elettori di Fi, Udc ed An che capirebbero se i dirigenti del centrodestra portassero avanti comportamenti atti a favorire Romano Prodi. Non credo che possiamo essere così autolesionisti da discutere ora chi è il leader, perché l'unico che ci guadagnerebbe sarebbe Romano Prodi». Certo, lopposizione deve essere «intelligente», perché «dire sempre no è sbagliato». Lui, Fini, spiega di lavorare «perché Prodi cada». Anche se «tutti lo sanno che se poi cade tra due mesi non si torna a votare». Ma il leader di An boccia lipotesi di «soluzioni intermedie», come governi tecnici o larghe intese, e punta a «mandare a casa larmata Brancaleone» del centrosinistra. Sempre da An, Maurizio Gasparri prova a dare uninterpretazione (maligna) delle strategie casiniane: «Un tracollo del centrosinistra adesso - spiega l'ex ministro delle Comunicazioni - porterebbe Berlusconi in pole position. Casini lo sa bene. Per questo lavora su tempi più lunghi, compie scelte tattiche diverse. Invece, tra An e Forza Italia c'è un rapporto diverso, una buona sintonia», assicura.
Se giovedì Casini ha chiesto una «fase nuova» dellopposizione, criticando «lostruzionismo sterile» portato avanti dagli alleati contro i provvedimenti della maggioranza, ieri il luogotenente berlusconiano in Forza Italia, Sandro Bondi, gli ha replicato.
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