Caso Arenzano, Rosso: «Repetto si scusi»

Caso Arenzano, Rosso: «Repetto si scusi»

«Ho chiamato formalmente il sindaco di Arenzano Luigi Gambino per chiedere spiegazioni e ha preso subito le distanze da quanto detto da Sebastiano Sciortino durante l’intervento al Muvita». Matteo Rosso, capogruppo del Pdl in consiglio regionale, è intervenuto direttamente nella polemica che si è accesa tra i consiglieri comunali del centrodestra ad Arenzano e l’assessore provinciale all’ambiente che, durante un incontro istituzionale sul tema della raccolta differenziata, aveva trasformato il suo intervento tecnico in un comizio politico gridando all’odio nei confronti del governo Berlusconi: «Visto l’atteggiamento responsabile assunto dal primo cittadino di Arenzano mi sembra doveroso che il presidente della Provincia Alessandro Repetto prenda carta e penna e chieda scusa ai consiglieri comunali Paolo Cenedesi e Ornella Fabiano per l’atteggiamento di uno dei membri della sua giunta - commenta Matteo Rosso -. Allo stesso tempo, appena il presidente della Provincia si recherà nella cittadina di ponente, dovrebbe chiedere scusa pubblicamente». Ma a qualche giorno di distanza da quanto accaduto da palazzo Spinola né Sciortino, né Repetto hanno ancora sentito il dovere di fare marcia indietro: «Conosco Repetto come una persona attenta alla forma - prosegue il capogruppo del Popolo della Libertà -, il suo silenzio significherebbe condivisione di quello che è stato detto da Sciortino, vorrà mica diventare un estremista di sinistra?».
A promettere un intervento di censura nei confronti dell’assessore all’ambiente è anche Giuseppe Rotunno, consigliere provinciale e capogruppo del Pdl a palazzo Spinola che per la seduta di mercoledì prossimo annuncia una interrogazione urgente: «Chiederemo spiegazioni e chiederemo le dimissioni di Sciortino - attacca Rotunno -.

Non esiste che si faccia finta di fare confusione tra il momento istituzionale e quello politico. Non solo, ma le parole usate dall’assessore provinciale sono state violente e completamente fuori luogo: se ne deve andare».

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