Il caso della «Marina» arriva in Parlamento

Aziende lanciano un disperato appello acquistando una pagina sul Giornale: «Bisogna indire al più presto la gara per l’assegnazione della struttura»

Il caso della «Marina» arriva in Parlamento

(...) quella, tanto per intenderci, che è costata 45 milioni di euro e da quasi due anni vede gli yacht solo per il Salone Nautico. Nel resto dell’anno è deserta. In compenso ospita, nella piazza antistante, i caravan del Luna park e il palco dei concerti pop. Tutto questo da quasi due anni, trascorsi in attesa che chi di dovere si decidesse a indire la gara per l’assegnazione degli spazi. Loro, le imprese, hanno creduto alle promesse - «Entro pochi mesi qui attraccheranno i megayacht, ci sarà una ricaduta positiva per la nautica e l’intera città!» -, hanno investito capitali e risorse umane. E ora sono ridotti in braghe di tela. Di fronte all’assoluto disinteresse delle istituzioni e a una discesa a picco degli incassi che fa intravvedere la chiusura dell’attività, le aziende si sono decise a fare appello agli interlocutori «menefreghisti nei confronti di un patrimonio della città e dell’economia che va in malora».
Scelta drastica: i titolari della decina di imprese che operano nella nautica da diporto, nella subacquea, nella ristorazione, nella vela e nei servizi collegati, e danno lavoro a una cinquantina di dipendenti, si sono autotassati per acquistare una pagina intera, che pubblichiamo oggi sul nostro Giornale, prima e finora unica testata a dar voce alle loro rimostranze. Il punto è: «Come si fa a lasciare inutilizzata una struttura pagata con i soldi pubblici, cioè dei cittadini, che potrebbe rendere fior di quattrini non a vantaggio di pochi privilegiati, ma dell’Autorità portuale, della Fiera, della nautica da diporto e del tessuto economico e commerciale di Genova?». La realtà attuale invece è questa: «Nel mio negozio - spiega uno degli operatori - a gennaio ho staccato 3 scontrini, corrispondenti a un incasso di 208 euro; a febbraio altri tre scontrini, per 238 euro, mentre a marzo ho fatto boom, si fa per dire: 5 scontrini, 1288 euro. Ma pago un affitto di 8mila euro, oltre le spese e il salario del personale in regola. A chi devo dire grazie?». Della questione, dopo gli articoli del nostro Giornale, si sono interessati il capogruppo di An-Pdl in Regione Gianni Plinio (che ha insistito per un intervento del presidente Claudio Burlando) e l’onorevole Roberto Cassinelli, Fi-Pdl, che ha presentato un’interrogazione alla Camera in cui si chiede come mai «l’Autorità portuale genovese non abbia ancora provveduto al rilascio delle concessioni relative alla Nuova Darsena Nautica, con conseguente grave danno».

Gli imprenditori non chiedono sovvenzioni, ma solo di essere messi in condizione di lavorare. E tuttora, chissà perché?, si rifiutano di credere che caravan e concerti pop rendano più di 200 megayacht attraccati tutto l’anno in banchina...

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