RomaLei annuncia che «svergognerà chi sta dietro a questa vicenda», lui ribadisce che è tutta una montatura e azzarda collegamenti tra laffaire Marrazzo e un «importante giro di pedofilia». Alessandra Mussolini e Roberto Fiore passano al contrattacco.
«Il video non si è trovato e non esiste. E se esistesse sarebbe una prova di ingegneria meccanica perché è un falso totale», ribadisce il leader di Forza Nuova sottolineando che i suoi rapporti con la deputata del Pdl, con la quale sarebbe stato sorpreso dalle telecamere interne della sede romana del partito in atteggiamenti intimi, sono solamente politici e di amicizia. E per cercare di stroncare sul nascere i pettegolezzi, Fiore ha presentato in Procura una denuncia per diffamazione in cui chiede ai magistrati di «accertare lidentità di coloro che hanno veicolato su vari siti internet la notizia dellimminente diffusione del video e di sequestrare i siti e i link coinvolti al fine di far cessare la minaccia e laspettativa di pubblicazione che tanti danni ha già arrecato».
Domani il pm Pietro Saviotti interrogherà Andrea Cacciotti, il sedicente produttore televisivo indagato per tentata estorsione. È stato lui, ad inviare una e-mail alla Presidenza del Consiglio per segnalare lesistenza del filmato e chiedere del denaro. Cacciotti sostiene di averlo visto, questo video, che gli fu offerto da due sconosciuti, e di aver soltanto cercato di piazzarlo per guadagnarci qualche soldo. Pensava di ricavarne un milione, anche se la sua versione proprio non regge. Ma se queste immagini esistono oppure no al Giornale, che per primo ha pubblicato la notizia e per questo è stato bersaglio di critiche e querele, non interessa. Il nostro obiettivo era soltanto quello di denunciare un ricatto, che senzaltro cè stato. Cosa ci sia dietro e chi avesse interesse a danneggiare i due esponenti politici lo chiarirà la magistratura. Fiore ritiene che possa esserci più di un mandante. «Nel 2005 - racconta durante la trasmissione Il fatto del giorno su Rai 2 - ci trovammo di fronte a uno scandalo simile a ridosso delle regionali. Oggi io e la Mussolini abbiamo percorsi diversi, ma è un dato che io avrei annunciato questa settimana che mi sarei candidato come governatore alla Regione Lazio. Mi candiderò con Forza Nuova, ma si stanno aggregando anche altre formazioni. Già questo di per sé rappresenta un grosso pericolo». Nella denuncia, invece, la pista politica è soltanto una tra le tante. «Sembra accreditarsi - scrive infatti Fiore - lesistenza di unennesima manovra di tipo estorsivo, simile a quelle venute a galla negli ultimi anni nei confronti di tanti esponenti della politica, dellimprenditoria e dello spettacolo».
Poi leuroparlamentare tira fuori una vecchia indagine di pedofilia, già arrivata a processo con delle condanne, nata da unoperazione denominata «Fiori nel fango».
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