Il caso Pasolini divide Chiavari

A Chiavari scoppia il caso Pasolini. A lanciare la polemica è l’avvocato Massimo Mallucci che spiega: «Ormai da tempo mi sono indotto a considerare la scuola come luogo non sempre educativo ma, sovente, di corruzione, per le letture ed i programmi sconvenienti, cui sono indotti i giovani dai cattivi maestri che sono loro talora imposti.
L’ultimo sconcertante esempio ci viene dal Liceo Classico-Scientifico Delpino-Marconi di Chiavari che ha celebrato, con un convegno, lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini a trent’anni dalla morte. Più straodinario ancora è, però, il fatto che sia programmata, nel corso del presente mese di ottobre, la proiezione dei film di Pasolini nella sala Charitas della Parrocchia di Rupinaro. È sconcertante pensare che i film di un comunista-gay, alfiere della cultura dello squallore e della rappresentazione buonista del male, possano essere ospitati in un ambiente parrocchiale, considerando anche che a tali manifestazioni vengono invitati a partecipare i giovani studenti.

Lo scrittore dei così detti ragazzi di vita aveva certamente, nei confronti dei giovani dei quartieri popolari, atteggiamenti ben diversi da quelli, ad esempio, di Don Bosco che non assecondava certamente i vizi, non pretendeva che questi fossero istituzionalizzati e cercava, al contrario, nei suoi oratori, di insegnar la buona strada».

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