La telefonata più bella ed emozionante, fra le tante arrivate al Giornale per ricordare Carlo Pastorino, è arrivata da Kiki Becker, broker genovese e affezionato lettore che mi ha raccontato: «Vede, io ero nel Partito liberale e, anche nelle elezioni per il collegio di Albaro, sono sempre stato sulla sponda opposta di Pastorino, che era un avversario politico. Ma lo riconosco e lo onoro come un galantuomo che ha fatto moltissimo per Genova». Parole quasi esattamente sovrapponibili a quelle di Alfredo Biondi, vecchio leone liberale di quel collegio: «Essere avversari politici ed essere amici personali non era in contraddizione». Parole di unaltra politica, di unaltra etica. Parole nobili.
Così come è nobilissimo il ricordo che potete leggere in questa pagina di Gianni Plinio, uno che quando conta cè sempre, che si sfidò addirittura pubblicamente a duello con Pastorino, ma che riconosce la sua grandezza e la sua dirittura morale da galantuomo.
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