Il caso «Petrolio» approda in Parlamento e Bondi si mobilita

Il caso del presunto capitolo perduto di Petrolio, l’ultimo e incompiuto romanzo di Pasolini, rischia di trasformarsi da giallo letterario in vera e propria inchiesta. Potrebbero, infatti, essere i Carabinieri a occuparsi di accertare la natura delle pagine dattiloscritte che un misterioso individuo, poi dileguatosi, ha mostrato al senatore Marcello Dell’Utri in occasione della Mostra del libro antico di Milano. L’intervento delle forze dell’ordine è stato sollecitato da Walter Veltroni, che ha portato il caso in Parlamento con un’interpellanza urgente al ministro della Cultura. Sandro Bondi, replicando ieri in aula, ha promesso di «svolgere ulteriori accertamenti, anche attraverso i Carabinieri». Prendendo spunto dalle dichiarazioni di Dell’Utri, Veltroni ha posto al ministro svariate questioni: «Se questo capitolo esiste, come è arrivato nelle mani di Dell’Utri? Chi lo ha portato via da casa Pasolini? Ma se, come dice la famiglia, questo capitolo non esistesse... in ogni caso ci troviamo in una fattispecie di reato».
Veltroni, in aula, ha anche riletto alcuni passi delle interviste di Dell’Utri in cui il senatore spiegava che le pagine del manoscritto avrebbero contribuito «a fare luce sulla morte di Pasolini, su alcune vicende dell’Eni, sulla morte di Mattei, su Cefis». E sulla necessità di accertamenti il ministro della Cultura ha pienamente convenuto: «Io sono interessato a capire, a fare luce sulla vita di uno dei più grandi intellettuali italiani... e su degli aspetti ancora oscuri del nostro Paese». Bondi ha poi spiegato di aver preso «contatti diretti» con Dell’Utri «il quale ha confermato che effettivamente avrebbe letto un manoscritto di circa 70 pagine che avrebbe dovuto costituire un capitolo del romanzo. Mi riservo di svolgere per quanto è mia competenza ulteriori accertamenti, anche attraverso il comando generale dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale... e ne informerò immediatamente il Parlamento».
Veltroni ha ringraziato Bondi e ha sottolineato il fatto che «Dell’Utri, come prima cosa avrebbe dovuto rivolgersi all’autorità giudiziaria». Marcello Dell’Utri invece, sentito dal Giornale giudica del tutto strumentale l’intervento di Veltroni: «Mi sembra una cosa ridicola.

Veltroni fa una speculazione politica su un fatto che per me era letterario. Io non sono in grado di identificare o rintracciare il possessore delle pagine e nemmeno posso dire se siano vere o false. Il titolo di quelle veline scritte a macchina però è “Lampi su Eni”».

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