Caso Saras Guido Rossi in aiuto di Jp Morgan

Non è possibile addebitare il reato di falso in prospetto ai manager di JPMorgan perché non è stata la banca a firmare il prospetto della quotazione di Saras. È questa, secondo Radiocor, una delle tesi sostenute dal giurista Guido Rossi, in un documento depositato dalla difesa dei manager di JPMorgan indagati dalla Procura di Milano per i reati di falso in prospetto e aggiotaggio, in relazione alla quotazione della società di raffinazione petrolifera della famiglia Moratti sbarcata a Piazza Affari nel 2006. La consulenza di Guido Rossi, richiesta dalla banca, fa parte della documentazione presentata nei giorni scorsi in Procura.

Il pm titolare delle indagini, Luigi Orsi, ha iscritto nel registro degli indagati nove persone, tutti manager e dipendenti di JPMorgan, Morgan Stanley e Caboto che hanno curato l’operazione. Al centro dell’inchiesta per aggiotaggio e falso in bilancio c’è il prezzo al quale Saras è stata collocata, pari a 6 euro per azione, considerato troppo alto e frutto di una sopravvalutazione.

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