Caso Weinstein, Cucinotta: "Inutile anche castrazione chimica"

"Non attendere venti anni per denunciare le violenze. In vita mia ho detto tanti no"

Caso Weinstein, Cucinotta: "Inutile anche castrazione chimica"

"Un vigliacco, un poveraccio impotente" per cui "neanche la castrazione chimica servirebbe, tanto là sotto non ha niente da castrare". Sono queste le durissime parole che Maria Grazia Cucinotta consegna alla 27esima Ora del Corriere della Sera, intervenendo sullo scandalo Weinstein, ma ammonendo anche le vittime.

"Le donne devono imparare a dire dei no", dice la Cucinotta, di recente tra i fondatori dell'associazione Vite senza paura, che aiuta le donne vittime di violenza e che ricorda di avere conosciuto Weinstein quando distribuì Il postino, ma anche con lei si comportò correttamente.

"In America, dove ho vissuto a lungo, gli uomini sono terrorizzati dalle denunce e difficilmente si espongono: temono di fare complimenti o avances eccessive e addirittura ci sono quelli che evitano di prendere l’ascensore da soli con una donna!", commenta la Cucinotta, meravigliata che uno scandalo delle proporzioni di quello che sta emergendo in questi giorni sia stato taciuto tanto a lungo.

"Io ho detto tanti no, non sono mai stata obbligata a fare cose che non volevo e non sono mai morta — aggiunge la Cucinotta —.

Avevo solo 19 anni quando un famoso fotografo voleva spogliarmi e ritrarmi a tutti i costi nuda, mi rifiutai e lui, con tono dispregiativo, sentenziò: 'Tu puoi solo servire ai tavoli'. Be’, mi spiace per lui, ma non ho mai dovuto fare la cameriera".

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