La cassa processionale del Maragliano, un'opera straordinaria, ritorna all'antico splendore dopo anni di restauro. Con la presentazione di un putto alato ritorneranno visibili al pubblico, dopo tre secoli, le emozionanti cromie e morbidezze del famoso scultore genovese.
Ieri mattina in Provincia l'assessore alla cultura Devoto e il sindaco di Mele Benedetta Clio Ferrando, hanno presentato il ritorno in piazza del Sant'Antonio Abate di Anton Maria Maragliano. L'appuntamento, che sarà una festa per i genovesi, è in programma sabato 16 alle 15 nell'oratorio di sant'Antonio Abate di Mele. Oltre a questo evento la confraternita e il comune hanno organizzato un nutrito programma di appuntamenti. Domani mattina comincia la vendita «pro beneficio pauperes» del maiale benedetto di Sant'Antonio e alla 20,30, si terrà la Messa officiata dal parroco Giustino Duszczyk. Seguirà la premiazione dei presepi e delle vetrine natalizie.
Sabato grande appuntamento pomeridiano all'oratorio che segna il ritorno a Mele del capolavoro del Maragliano, straordinario esempio della scultura lignea settecentesca genovese. I cittadini e i devoti potranno entrare in contatto con la forza emozionale di questa icona attraverso la presentazione pubblica del putto alato che restituisce ai cittadini i primi risultati del restauro. Alessandra Cabella, funzionario della Soprintendenza genovese e direttrice dei lavori, e il restauratore Nino Silvestri sveleranno il primo completamento di interventi dal quale si potranno pregustare le qualità e le dimensioni artistiche dell'opera. Verrà pure presentata una pubblicazione. Alle 21 all'oratorio si terrà il concerto «Per Musicha», settima edizione autunno musicale melese. L'appuntamento musicale si ripeterà il 21 gennaio con «Il bel canto per i giorni di festa».
«Affidato al laboratorio di Antonio Silvestri a Genova - spiega Cabella - il prezioso bene è stato prima di tutto sottoposto a un'adeguata batteria d'indagini diagnostiche finalizzate, anche attraverso l'analisi radiografica, a valutarne la statica. La pulitura del capolavoro, poi, sta mostrando ottimi risultati nella portata cromatica del rivestimento pittorico e della scrittura scultorea. Se la cassa del Maragliano costituisce un vero e proprio theatrum sacrum, poco teatrale, ben più concreto e laborioso si rivela piuttosto il restauro nel suo complesso».
«È con vero entusiasmo - dice il sindaco Ferrando - che il paese di Mele si accinge al grande evento della prossima estate.
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