
- Chiedono all’avvocato/amico di Andrea Sempio: che compagnia eravate? “Un gruppo di sfigati. Non andavamo alle Rotonde perché era la discoteca dei fighetti. Andavamo al Pepe Club a ascoltare musica Ska e sinistrorsa. Ogni tanto si pogava. E giocavamo a giochi in scatola”. Adoro.
- Tutto bellissimo. Però sentire dalla figlia di Brunello Cucinelli che lei, figlia del capo, ha dovuto fare “il doppio della fatica” mi sembra un po’ esagerato. Siamo sicuri che a 34 anni sarebbe vicepresidente di un gruppo così senza portare il cognome che porta?
- Più escono articoli su Sempio e più mi rifiuto di condannarlo, oggi, sulla base delle indiscrezioni di stampa. Siamo un pessimo Paese, che non sa imparare dai suoi errori. Tutti a parlare di Tortora e poi continuiamo con lo stesso patetico show.
- A Vittorio Feltri chiedono di commentare la frase di Nordio (“le donne vittime di stalking si rifugino nelle chiese o in farmacia”) e lui è laconico: il ministro ha detto una caz***. Poi però fa una battuta, sorridendo: possono rifugiarsi a casa mia, ma solo se sono bone. Apriti cielo. Il Pd. Le associazioni femministe. Tutti contro il direttore. Però ragazzi miei, fermatevi: era una battuta. Una banalissima battuta, a cui peraltro ha riso - in maniera innocente - tutto lo studio. Non ha insultato nessuno. Non ha offeso nessuno. Nelle sue parole non c’era alcun patriarcato. Vi ricordo che un comico, che io peraltro conosco, ci ho studiato insieme, durante uno show si augurò che a Salvini venisse un ictus. Era una battuta, infelice, ed è finita lì: ma non mi sembra che a sinistra si siano stracciati così tanto le vesti come fanno adesso per una parolina simpatica del direttore. Patetici.
- Ah: quelli che oggi si indignano per la battuta di Feltri, se ne sono stati zitti e muti sulla tirata di capelli di Romano Prodi. Ma ormai lo sappiamo: non vogliono difendere “le donne”, solo quelle di sinistra e solo dai commentatori di destra. Che orrore.
- Papa Prevost ha ripristinato la gratifica da 500 euro per i dipendenti del Vaticano che Bergoglio aveva tagliato. Leone XIV sì che sa come farsi ben volere dentro le sacre mura: grazie al vile sterco del diavolo.
- State a sentire cosa dice il generale Giampietro Lago, biologo, per tanti anni nel Ris, uno che di omicidi, impronte e Dna ne ha visti a bizzeffe. Dice: è doveroso "approfondire e contestualizzare” le tracce biologiche emerse ma queste non possono cancellare “tout court indagini preliminari, attività tecniche, perizie, testimonianze, contraddittori, sentenze già avvenute”. Insomma: andateci piano col trasformare Sempio in un mostro solo perché quell’impronta vi hanno detto che è sua in una sola, singola, consulenza. Anzi: “ Una traccia, biologica o di altra natura, nell’economia dell’indagine può essere dirompente ma può anche non significare nulla: dipende dal contesto”.
- Capisco la cronaca, ma chiediamoci: e se fosse un errore? Se la procura stesse inseguendo, ancora una volta, una falsa pista? Chi ridarà a Sempio e alle sorelle Cappa la loro vita? Nessuno. Va bene, voi direte: sì ma se poi si scopre che sono colpevoli… Beh, vedremo. Solo in seguito a condanna allora avremo diritto di giudicarli, non ora.
Il paradosso è che oggi trattiamo da mezzo santo un condannato in via definitiva (per quanto criticabile, sia chiaro), che peraltro nel 2007 venne massacrato proprio come oggi i giornali massacrano Sempio; mentre ci accaniamo su uno, Andrea, che al momento e fino a prova contraria è innocente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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