(...) Con il francese, che secondo il quotidiano AS si ritirerà dopo i mondiali, il barese scherza in panchina. E ripensa alle parole del tecnico Lopez Caro della vigilia («sta migliorando, basta vedere come si allena, ha recuperato dal punto di vista atletico»). Insomma, ci sono tutti i presupposti perché a Siviglia possa cominciare la sua avventura in campo.
Le riserve delle merengues soffrono, Lopez Caro aspetta poco più di unora, poi rompe gli indugi: «Antonio, tocca a te», dice allattaccante che si scalda dallinizio del secondo tempo. Cassano è emozionato, si spoglia velocemente, si aggiusta i pantaloncini e la maglietta numero 19, segue con lo sguardo il compagno di squadra Soldado che sta per sostituire. Il suo momento è arrivato, in tribuna la fidanzata Rosaria e il suo procuratore Bozzo sorridono. Mamma Giovanna segue quasi commossa lesordio dalla tv a Roma assieme ai cugini del barese.
Passa un minuto, Antonio regala un ottimo stop di petto, sembra già essere entrato in partita. Tanto che per fermarlo Joaquin deve rifilargli una pedata. Qualche secondo dopo si guadagna una punizione, poi si sistema vicino al portiere quasi prevedendo loccasione storica. Sul cross dalla sinistra, carambola in area, il portiere (che si chiama Toni come il centravanti della Fiorentina con il quale potrebbe fare coppia al mondiale, ndr) cerca la sfera ma Antonio lo disturba leggermente. La sfera gli sfugge, cè un rimpallo favorevole e Totò da due metri può far gol di sinistro. «Lui è furbo in tutto», dice Capello e il gol lo dimostra. Un gol - molto contestato dai giocatori del Betis - che garantirà il successo al Real e che lo rende una sorta di predestinato. Labbraccio con Zidane è spontaneo quanto logico. «Nemmeno in un sogno avrei pensato di giocare e segnare - dirà dopo la prima serata da «galattico» -. Dopo 45 giorni che non giocavo, credo di aver dialogato bene con i compagni. Cera un fallo sul gol? Guardavo il pallone e non lavversario». E descrive latmosfera dello stadio. «Continuavano a urlarmi gordo, gordo, io ho voluto dimostrare con il gol che non lo sono e che non è importante essere gordo se alla fine si vince».
A Roma, intanto, la curva canta di non rimpiangere Cassano. I giallorossi, senza di lui, ottengono la quarta vittoria consecutiva e sembrano rinati. Spalletti viene «stuzzicato» sullesordio con gol di Cassano. «È stato fortunato.
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