Genova - Non c’è pace in casa Samp. L’ambiente che fino ad un mese fa rappresentava un modello per il calcio italiano sembra essere sparita. La società descritta in tutta Europa come la favola della squadra giovane costruita dal vivaio che raggiungeva la vetta della classifica rilanciando campioni, oggi vive sull’orlo di una crisi di nervi.
Qualcosa si è rotto nel giocattolo, tanto per usare una frase del gergo calcistico. Anzi, più che qualcosa sembra qualcuno. «Non fare il permaloso, vieni a correre qui sotto». Un invito rivolto ad Antonio Cassano da parte di un tifoso scatena il finimondo a Bogliasco, quartier generale della Sampdoria. Il fantasista interpreta male l’invito del pubblico e reagisce con un eloquente gesto con entrambe le mani verso il sostenitore che lo stava chiamando: «Io non ho paura di te, ho le palle grosse», urla Antonio che si stava allenando con il preparatore atletico Agostino Tibaudi. Dalla gradinata i tifosi si spazientiscono e cominciano a fischiare il giocatore, tanto che Tibaudi decide di riportarlo negli spogliatoi prima che la situazione degeneri mentre la squadra continua la seduta di allenamento. Così, tornano alla mente le sparate di Cassano nel dopo gara di Sampdoria- Bari quando rimproverò un ristrettissimo gruppo di supporters della Samp che aveva contestato la sua prestazione a fine partita: «Abituati a mangiare nutella, non potete lamentarvi se per una volta mangiate m...».
La Sampdoria reduce da due sconfitte sonore contro Genoa e Milan e dall’eliminazione in coppa Italia a favore del Livorno (il tutto in soli sette giorni) sta attraversando un momento delicatissimo e rimane difficile a chiunque, nell’ambiente blucerchiato, capire il perché della crisi. Non tanto per i risultati, quanto per l’atteggiamento remissivo proposto in campo. Ieri un altro episodio che dimostra la tensione dei giocatori, nonostante i 300 tifosi si fossero presentati al «Mugnaini» per sostenere la squadra.
Dopo l’allenamento Cassano è rimasto per ore a colloquio con l’amministratore delegato Beppe Marotta che, in precedenza, aveva parlato con la squadra e, in separata sede, con Gigi Del Neri per cercare di avere un quadro il più chiaro possibile sullo stato di salute dello spogliatoio. Fino a tardi sono rimasti anche una cinquantina di tifosi che volevano chiarire l’episodio con il loro idolo. Quando Cassano è uscito, è tornata la tranquillità. Il giocatore ha firmato autografi ed ha confermato di non voler lasciare la Sampdoria.
A chiarire tutto ci ha pensato Beppe Marotta: «Si è trattato di un malinteso - ha detto l’ad blucerchiato - Cassano ha capito “pauroso” invece di “permaloso”. Antonio va capito perché sta attraversando un momento molto difficile e non riesce a comprendere le motivazioni di un “no” tanto deciso alla nazionale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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