Marcello Di Dio
nostro inviato a Madrid
Antonio Cassano fugge da Roma, come avevano fatto di recente Capello, Zebina ed Emerson. Proprio la villa del brasiliano, adiacente a quella del barese che ora verrà affittata a prezzi non proprio modici, è la via di fuga del gioiellino diventato in pochi mesi un mercenario agli occhi dei tifosi giallorossi. Non saluta nessuno, se non gli amici più cari a Roma (tra i compagni di squadra solo Mancini e Dacourt, dicono i ben informati). E ieri il suo armadietto a Trigoria è stato svuotato dal cugino Nicola. Non manca però una telefonata al presidente Franco Sensi: «Gli sarò sempre riconoscente», la frase rivelata da Totò al procuratore Giuseppe Bozzo che sottolinea come il giocatore «non voleva andare via a parametro zero, è lultimo regalo che fa alla Roma. Per lui andare al Real è un sogno che si realizza».
Lo dirà lo stesso Cassano nella prima intervista da madridista che in serata appare sul sito del Real Madrid. «Mi piace essere leader quando gioco e trasmettere questo stato danimo alla gente, avrò il tempo per farlo. È vero che a sedici anni dissi che sognavo un giorno di vestire la maglia del Real insieme a Totti. Ma era un sogno che avevo sin da bambino. Tutti i giocatori italiani sarebbero felici di giocare in questa squadra. Cosa posso offrire al Real? È difficile convincere un pubblico così competente, mettersi questa maglia è una responsabilità ma affronterò questesperienza anche con entusiasmo. Gli ultimi sono stati giorni intensi, ma non ho perso la serenità. Con il Real possiamo vincere tutto, perché ripeto abbiamo la squadra più forte del mondo».
La mattina manca solo un particolare prima che Cassano possa iniziare lavventura verso Madrid: la rinuncia a quei 2 milioni di euro tra diritti dimmagine e mensilità (sembra quattro) arretrate. Ma le coppie Mazzoleni-Pradè (rispettivamente responsabile economico e direttore sportivo della Roma) e Bronzetti-Bozzo (agente Fifa e procuratore del giocatore) stilano il documento che mette daccordo tutti. Compreso Cassano, che nel frattempo fa anche in tempo a passare dal parrucchiere di fiducia Selvaggio e poi attende il gruppo a casa sua per lagognata firma che lo libera definitivamente dai giallorossi. La fuga può avere inizio: doppio dribbling a fotografi e giornalisti prima allAxa, il quartiere romano che ancora per pochi giorni ospiterà mamma Giovanna e i due cugini di Antonio; poi a Fiumicino. Giaccone marrone scuro con il colletto in pelliccia, stile aviatore, la brunissima fidanzata accanto (Rosaria Cannavò, lex ballerina catanese di Sarabanda e de I Raccomandati ora studentessa universitaria conosciuta in vacanza a Ischia e da allora sempre al fianco del barese), entra rapidamente al gate. Puntuale alle 15.20 decolla il volo Iberia IB3601 che lo condurrà, dopo due ore scarse di viaggio, allaeroporto madrileno di Barajas. Con lui anche il clan Bozzo-Bronzetti, con il secondo che annuncia per stamattina visite mediche e firma con il Real. Alla presenza del vicepresidente Butragueño.
Allo scalo di Madrid non cè il bagno di folla registrato quando arrivarono Beckham e Ronaldo: telecamere, radio, flash e qualche curioso. Totò rivolge «un saluto a Fascetti, ma solo a lui, mi raccomando». Poi entra in macchina e si concede una visita allo stadio Bernabeu. Uno strappo al cerimoniale, Cassano fa un giro nello spogliatoio dei merengues e nella sala dei trofei, si fa fotografare, pollice alzato, a fianco della Champions League. Sperando magari di imitare lex compagno Panucci, che il trofeo lha vinto proprio a Madrid.
Ieri sera ultimo atto con la cena di gala insieme ai dirigenti del Real (senza Florentino Perez, in tribuna a Bilbao dove la squadra giocava in Coppa del Re). Oggi alle 13, proprio al Bernabeu, verrà presentato insieme alla sua maglia numero 19. E potrà vantarsi di essere un madridista per volontà reale: come il campione del mondo di F1 Alonso, anche il barese è un prediletto del sovrano Juan Carlos.
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