Cassano per spaventare la viola

È sovrappeso, ma serve a Spalletti nella sfida alla Fiorentina. Il tecnico: «Si sta allenando bene». Totti non è grave: soltanto un pestone

Marcello Di Dio

da Roma

Antonio Cassano convocato per la seconda volta in quattro giorni. Con la possibilità di partire titolare come avvenuto giovedì in Coppa Uefa contro lo Strasburgo. E per di più in un match importante come Roma-Fiorentina. Nessun cambio di rotta da parte della Roma e di Spalletti, la spaccatura tra il giocatore e il club (oltre che con i tifosi, che l’altra sera l’hanno fischiato sonoramente nonostante il gol che ha salvato i giallorossi dalla sconfitta) è sempre presente.
Stavolta è l’emergenza in attacco a consigliare la chiamata del barese. Cosa che non accadeva in campionato dal primo ottobre (Roma-Siena fu l’ultima apparizione del barese). Spalletti deve infatti rinunciare a Montella (solito problema ad una vertebra), mentre Totti e Nonda ci sono ma non in condizioni ottimali. Il capitano lamenta un doloroso ematoma al collo del piede destro (anche se la risonanza magnetica di ieri ha escluso complicazioni, l’attaccante congolese ha l’influenza dovuta a un attacco di gastroenterite). Ecco che Cassano, apparso comunque appesantito e in ritardo di condizione, potrebbe anche partire dall’inizio. «Il suo impiego dipende da me e dai suoi comportamenti, oltre che dalla sua voglia di contribuire alla coralità necessaria per arrivare ai risultati - precisa Spalletti -. Certo, il fatto che non abbia firmato il rinnovo non ha fatto piacere alla società. Non so se sia cambiato qualcosa, come non conosco le intenzioni del club verso il ragazzo. Io però l’ho convocato perché ha un comportamento regolare e tenta di allenarsi come dovrebbe. E io prendo sempre in considerazione queste cose».
Cassano, dunque, in ballottaggio con Nonda (che al di là dei problemi fisici, giovedì sera è stato inguardabile). E se giocherà, troverà di fronte l’ex allenatore Prandelli.

Scappato poco più di un anno fa da Roma per lo stato di salute della moglie, ma anche - secondo molti - per i comportamenti da ribelle del barese. Pronto a una sfida dal sapore «azzurro» con il bomber Toni. Che però il posto in Nazionale l’ha già messo al sicuro. A differenza di Totò, che il Mondiale rischia di vederlo in poltrona.

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